Il segreto di un buon film, spesso, è la sua colonna sonora. E chi riesce a miscelare nel modo giusto immagini e suoni, trova una scorciatoia per il cuore degli spettatori. Questo John Carney, che è un veterano del grande schermo, ex-bassista e compositore, e che ha firmato pellicole come Once e Tutto può cambiare, lo sa bene. Sing Street, il suo nuovo film, è un piccolo gioiello: una comedy romantica vecchio stile, parente prossimo dei teen movie, sceneggiatura brillante e affilata, poche location in cui girare, esempio prezioso di buon cinema. Racconta la storia di un ragazzo e della sua band, della sua famiglia, della ragazza che ama, e della Dublino in cui abita.
Siamo alla fine degli anni ’80. In tv passano i video dei Duran Duran, alla radio risuona Take on me degli a-ha. Al cinema c’è Ritorno al Futuro. I capelli si portano insozzati di gel o di cera, pettinati all’indietro, tinti di biondo, raccolti in piccole creste o arruffati dal phon. Vanno i pantaloni attillati e pure quelli a zampa di elefante. Il mondo e la musica stanno cambiando. Il rock’n’roll è diventato un’altra cosa. Ha un’altra faccia e un’altra voce. Dimenticate i Beatles.
Il giovane Conor (interpretato da Ferdia Walsh-Peelo, classe ’99) scrive canzoni, e le arrangia alla chitarra mentre i suoi genitori (il papà è interpretato da Aidan Gillen) litigano. L’Irlanda è in piena crisi, e l’unica via di fuga è partire per l’Inghilterra. Conor va in una scuola di preti e inizia a cantare per lei, la ragazza della porta accanto (non di casa, ma di college): faccia e voce di Lucy Boynton. Lei dice che presto partirà, andrà a Londra alla ricerca di fortuna e di successo. Lui si decide a mettere su una band per averla nei suoi video. Succede tutto per caso, come la vita.
Sing Street arriverà nelle sale italiane il prossimo 9 novembre distribuito da Bim. Prima, sarà alla Festa del Cinema di Roma nella sezione “Alice nella città”. Qui su Rolling Stone, potete vedere in esclusiva il primo trailer ufficiale.