Come nel sistema feudale, Kat Graham ha nominato degli ambasciatori sotto di sé. Almeno uno per ogni nazione: servono a fare da tramite tra l’artista e i suoi fan. Lei stessa li chiama Captains, quindi non è così sbagliato pensare a una struttura gerarchica all’interno della fanbase. Qualche mese fa l’artista americana ne ha radunati un po’, li ha messi su un furgone e ha dato istruzione all’autista di portarli alla festa di Rolling Stone, dove Kat si sarebbe dovuta esibire insieme ai Martinez Brothers e altri artisti. Per qualche strano motivo, però, il van pieno di Capitani è finito a Genova, anziché al Palazzo Mezzanotte di Milano, facendo rimanere così male Katerina da farle considerare, sulle prime, l’idea di non esibirsi. Fortuna che qualcuno di molto saggio ha proposto all’attrice e cantante americana di fare un altro live dopo la festa. In una stanza appartata, solo per i fan che nel frattempo sarebbero arrivati dalla Liguria. Anche a Kat è sembrato un buon compromesso, e così la serata finale della Settimana della Moda milanese si è conclusa con un successo.
Dopodiché la ragazza, 28 anni che sembrano al massimo 23, è tornata negli Stati Uniti, per promuovere il suo nuovo film. Si chiama Where’s the Money, ed è la tipica commedia che andrebbe a vedere un universitario americano: la storia di un simpatico ragazzo di colore sempre nei guai, che entra in una confraternita di nerd, sfigati e bianchi, per recuperare i soldi di una rapina, sepolti chissà dove vicino all’università. Ma il cinema e la tv per Kat sono sempre stati un lavoro – ha iniziato a sei anni con gli spot e i ruoli per Disney Channel, per finire a interpretare uno dei protagonisti della serie The Vampire Diaries –, mentre la musica più che altro è un feticcio con cui sfogarsi, prima come ballerina e poi come cantante. Lei, però, non sembra fare grande distinzione tra i due mondi, anche perché per i suoi fan non c’è differenza tra la ragazza che interpretava Allison in Hannah Montana e quella che sul palco di palazzo Mezzanotte ha cantato quasi tutto il suo ultimo album, Love Music Funk Magic.
Insomma, la tua vita da attrice sembra molto più frenetica di quella da cantante.
In realtà non so, nel senso che proprio oggi è uscito il video di Magic, un mio singolo. Quindi è un bel testa a testa. È una vita bella intensa, in generale.
Mi spieghi cosa è successo con i tuoi fan alla nostra festa?
(Ride) Preferirei sorvolare sulla faccenda.
Ma no, dai! Tanto c’è stato un lieto fine, no?
Per farla breve: qualcuno ha dato ai miei fan l’informazione sbagliata. Non io, eh. Qualcun altro. Sono davvero attaccata ai miei fan, ai miei italian captains. Il problema è che loro, e altri dalla Germania e da altre zone d’Europa, sono finiti a due ore dal luogo del concerto. Mi sono messa a piangere quando me l’hanno detto. Però poi abbiamo fatto un concerto privato nel seminterrato. È stata una serata che non dimenticherò, lo devo ammettere.
Detto da qualcuno che sotto i riflettori c’è da parecchio, è un complimento.
Sì, ho esordito nell’entertainment quando ero molto piccola. Ho iniziato come attrice a 5 o 6 anni, e a danzare in un corpo di ballo a 13.
Immagino che iniziare così piccola non sia stata una tua decisione.
È stata mia mamma, inizialmente, a spingermi, poi ci ho preso gusto e ho continuato per scelta mia. Ho iniziato con le pubblicità delle Barbie, poi sono passata alla danza. Sono una ballerina professionista, ho avuto la fortuna in passato di lavorare per Pharrell e will.i.am. Ma, prima dei Vampire Diaries, era tutto diverso. Già facevo piccole parti in show famosi e ballavo e registravo dischi dance per la Interscope, ma niente è stato più lo stesso dopo quella serie. Mi ha cambiato la vita, mi ha dato visibilità internazionale e migliaia di fan, attenti a tutto ciò che faccio. Sono stati fantastici, anche quando sono passata a fare album più pop, grazie all’aiuto di Babyface e Prince, praticamente i miei artisti preferiti. Devo a Prince il merito di avermi spinto al funk. Quando è morto, io e Babyface abbiamo cercato di rendergli omaggio, scrivendo un disco pieno di groove. Ma, ripeto, devo tutto ai Vampire Diaries: molti musicisti sono costretti ad andare in tour per anni, prima di ricevere un’attenzione del genere.
Sono molti gli artisti che hanno cominciato a recitare da piccoli e poi sono passati alla musica. E, spesso, stare sotto i riflettori fin da giovanissimi finisce per rovinar loro la vita.
È vero. La mia fortuna però è stata quella di non essere davvero famosa fino a un’età in cui è più facile gestire queste cose. All’inizio ero solo una bambina che recitava, non una baby star. Fare quel lavoro in un primo momento mi sembrava tutto fuorché una benedizione. Nei primi anni della mia vita non ero né ricca né famosa. Non avevo accesso allo stile di vita favoloso delle star, e se da piccolo non ti senti Dio sceso in Terra, è probabile che da grande riuscirai a evitare i classici errori: droga, relazioni pessime, cose così. Fino ai Vampire Diaries ero davvero squattrinata. Ogni centesimo che ho fatto l’ho reinvestito per creare altra arte. Ho iniziato a guadagnare due soldi giusto da un paio di anni, ecco perché non mi sono rovinata la testa.
Fra quei pochi che si sono salvati c’è Justin Timberlake. Altri invece, di cui non faremo nomi, hanno maledetto il giorno in cui hanno varcato gli studi di Disney Channel.
Gente come Justin Timberlake e Bruno Mars è riuscita a mantenere un’identità musicale molto forte, pur potendo dedicare tranquillamente tutta la vita al ballo e alla recitazione. Credo che Justin, in particolare, abbia avuto alle spalle una madre, e più in generale una famiglia, che l’hanno sostenuto nel modo migliore possibile. Ed è incredibile come, dopo tutto, sia ancora una persona così umile. Una qualità davvero rara, a Hollywood.
Ammiro il fatto che tu non neghi il tuo passato. Anche Drake ha iniziato recitando in programmi per ragazzi, ma ora tende un po’ a dimenticarlo.
Vado fiera del mio passato. Ho trascorso otto anni della mia vita in quella serie, sarebbe sciocco non amarla. Ci sono persone che sono nate per fare una sola cosa nella vita, ma io, che sono cresciuta cantando, ballando e recitando, non saprei cosa farmene di una sola attività. Questo è quello che so fare, quindi lo faccio. L’importante è tenere sempre a mente i propri limiti.
Ormai hai raggiunto quasi ogni obiettivo. C’è ancora qualcosa che ti manca?
Be’, credo che esibirmi per Rolling Stone sia stato un sogno che si avvera. Ho davvero pochi obiettivi rimasti, ma sono davvero grandi. Un artista per definizione non è mai soddisfatto del tutto. Ma io non voglio essere famosa tanto per essere famosa, come avviene per la maggior parte della gente. Voglio solo che la mia arte lo sia.
Descrivi la Kat Graham di oggi.
Sto benissimo con me stessa. Mi amo, e oggi sono anche innamorata, quindi felice. Meglio di così non può andare.