È fine anno e si fanno i bilanci e tra questi non poteva mancare il report annuale di Pornhub, la piattaforma canadese di streaming di video porno gratuiti più grande al mondo. Nel 2019 c’è stato un boom nella produzione pornografica, con un record di 6.83 milioni di video caricati sul sito e 98.000 performer che si sono iscritti. Per dare un’idea: i nuovi contenuti sono stati così tanti che se avessimo cominciato a guardarli uno dopo l’altro nel 1850 non avremmo ancora finito.
Questo aumento della produzione di contenuti amatoriali ha ovviamente fatto schizzare il termine “amateur” in testa alla classifica mondiale – e in generale pare che ci sia una crescente richiesta di autenticità nei contenuti da parte degli utenti, perché al secondo posto tra i termini più cercati c’è “pov” (point of view, ovvero i video in soggettiva). Tra le categorie invece la più cliccata è “japanese” – cosa dovuta a un consistente aumento di traffico dal Giappone nel 2019 – seguita da “hentai” (gli anime erotici), sempre per restare in ambito giapponese. Seguono i grandi classici delle fantasie mondiali: “lesbian” e “milf”.
Ma la vera notizia, per quanto ci riguarda, è un’altra: l’Italia si è conquistata un bel settimo posto nella classifica dei paesi che guardano più porno sul sito – con un tempo medio di visita di 10 minuti e 5 secondi. Ma chi è l’italiano medio che, diciamo, alla fine della sua giornata si ritaglia dieci minuti su Pornhub?
Prima di tutto: è maschio e ha tra i 25 e i 34 anni. Gli insight di Pornhub non riportano i dati sui minorenni – che teoricamente non dovrebbero poter accedere alla piattaforma – ma si tratta comunque di un’età più bassa rispetto alla media mondiale (36 anni). Per essere più precisi: i maggiori consumatori di porno in Italia sono i millennial (30%) seguiti dalla fascia 35-44 anni (22%). Secondo: gli piacciono le lesbiche – perlopiù quando rispondono alle fantasie erotiche degli uomini eterosessuali. “Lesbian” è infatti la categoria più cliccata nel nostro paese e le ricerche per “scissoring” (il termine inglese per la “sforbiciata”) sono aumentate del 2000% rispetto al 2018.
E le donne, in tutto questo? La buona notizia è che a livello modniale le donne che guardano porno sono aumentate del 3% e ora sono il 32% dell’audience del sito. In Italia la percentuale è appena sotto la media mondiale (30%) e l’aumento è appena più basso (dell’1% rispetto al 2018). Da un report di Pornhub pubblicato lo scorso 8 marzo in occasione della Festa della donna sappiamo che cosa piace alle italiane: “lesbian” è anche qui la categoria dominante, seguita da “solo female” (video di masturbazione femminile) e “amateur” – seguendo la tendenza generale di ricerca di maggiore autenticità nella pornografia.
Per quanto riguarda gli attori più cercati, l’Italia è fermamente nazionalista: Rocco Siffredi e Valentina Nappi. Mentre per continuare sugli stereotipi: si dice che gli italiani siano mammoni e nel 2017 Pornhub aveva pubblicato un report intitolato “Italians Love Moms” – perché la categoria “milf” aveva registrato un picco di ricerche nel giorno della festa della mamma. Il trend è ancora vivo: anche nel 2019 “milf” è stata la categoria più cercata dagli italiani su Pornhub, seguita da “italiano” e “amatoriale italiano” (sempre per quella storia del nazionalismo). Un dato interessante e nuovo è quello sul fetish dei piedi: in Italia si guardano video del genere il 98% in più rispetto alle media. E per concludere sulle note di White Christmas – tre le ricerche in maggior aumento nel 2019 in Italia c’è “sborrate enormi” e “sborrata faccia”. Buon Natale!