Bebe Vio su Rolling Stone: «Vaccinatevi! Salvatevi la vita» | Rolling Stone Italia
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Bebe Vio su Rolling Stone: «Vaccinatevi! Salvatevi la vita»

Sulla copertina del nuovo numero, in edicola dall’11 aprile, c'è un inno alla vita firmato da una ragazza di 20 anni che sa come si vincono le battaglie. E noi siamo al suo fianco

«Nel mio vocabolario la parola impossibile non esiste», aveva detto alle bodyguard che volevano impedirle di farsi un selfie con Obama. In questa frase c’è tutta Bebe Vio, una ragazza di appena 20 anni che di battaglie ne ha vinte come nessun altro e che – anche se non fa musica – merita la copertina di Rolling Stone. Perché? La sua energia, la sua voglia irrefrenabile di prendere la vita senza arrendersi davanti a nulla, deve essere di ispirazione per tutti, come la musica di Chris Martin, Mick Jagger, Beyoncé, Kendrick Lamar o chiunque siate abituati a vedere sulla copertina di un magazine come il nostro.

Ma, soprattutto, Bebe è il grido di una battaglia ancora attuale in Italia, riassunto da quel VACCINATEVI! strillato in copertina. Aveva solamente 11 anni, infatti, quando un pediatra rispose di lasciar perdere alle domande dei genitori, che chiedevano a un medico se fosse il caso di vaccinare la propria figlia contro la meningite. Un anno dopo la malattia e una lotta di 104 giorni in ospedale, contro la morte, vinta a un prezzo enorme, sacrificando la possibilità di correre e giocare come tutti i suoi coetanei. «Io con la mia vitalità sembro una deficiente – ci ha detto Bebe nella nostra intervista esclusiva – ma il 95% delle persone che hanno avuto quello che ho avuto io muoiono, gli altri restano distrutti e depressi», lei è diventata campionessa olimpica.

E se il nostro ‘papà’, l’edizione americana di Rolling Stone, con un’intervista fece cadere il generale comandante in capo dell’esercito alleato in Afghanistan, noi con Bebe vogliamo prendere una posizione forte, “Perché le battaglie civili sono nel nostro Dna”, scrive il direttore Gianluca Beltrame sul nuovo numero, da oggi in edicola. Assieme a Bebe, abbiamo parlato con un altro invincibile, Alex Zanardi, o con Beatrice Lorenzin che, da madre prima ancora che da ministra della Salute, ci ha raccontato perché è ancora importante combattere per le vaccinazioni: perché altri bambini e altri genitori non soffrano più come la mamma e il papà di Bebe, perché la malattia – e la mala informazione – vengano debellati una volta per tutte.

Nel nuovo numero di Rolling Stone abbiamo incontrato, e raccontato le storie, di chi non si arrende mai: dai Deep Purple e la loro formula dell’immortalità fino a Paris Jackson, figlia della leggenda Michael che, dopo la lotta con la depressione e le dipendenze, ci ha raccontato del papà e della sua nuova felicità. E ancora, Ed Sheeran, che da vittima dei bulli per le sue balbuzie è diventato una rockstar planetaria, con fan del calibro di Eric Clapton o Elton John. E poi la storia di due donne, come Karen Elson e Levante, che con la loro forza – e la loro musica – hanno sconfitto il dolore e la solitudine con un nuovo album. Senza dimenticarci dell’attualità – altro componente essenziale del Dna Rolling Stone – con un nostro inviato che è andato in Siria, in prima fila, al fianco dei militanti anarchici che tutti i giorni combattono contro l’Isis: per raccontarci la storia di chi, come l’italiano Karim Franceschi, non si arrende davanti all’orrore del terrorismo.

Tantissima altra musica, con il nuovo album di Chuck Berry – l’ultimo saluto di chi, prima di diventare la leggenda immortale del rock’n’roll ha sconfitto le barriere razziali – o con Father John Misty e il suo “idealismo” in risposta Trump, ma anche Clementino, che con il rap ha sconfitto chi ha sbattuto porte in faccia al suo sogno di diventare attore. E, a proposito, potevamo dimenticarci del cinema? Certo che no, con tanto Hollywood (Guardiani della Galassia vol.2 o Better Call Saul) e, soprattutto, con tanto cinema italiano.

Con Giovanni Gastel – che per noi ha anche fotografato Bebe – siamo andati ai David di Donatello, gli Oscar del cinema italiano, per ritrarre i volti di chi non molla mai: di chi come i nostri attori, i nostri registi e i nostri produttori, davanti alle produzioni da capogiro di oltre oceano, risponde con la qualità di sempre e l’amore sconfinato per la pellicola e per il proprio pubblico.

Insomma, il nuovo numero di Rolling Stone in edicola è un invito a non mollare mai, a inseguire i propri sogni, gli stessi di cui vi raccontiamo da sempre, attraverso ciò che da sempre ci emoziona: i grandi film, le grandi storie e, soprattutto, tanta – tantissima – grande musica.

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