È già stato sulla copertina di Rolling Stone con una sua opera su pelle, quella di Fedez nello specifico, il nostro ragazzo copertina nell’ottobre 2015. Ma la personale Back to Massimo Gurnari ci parla di un ritorno alle origini, alla pittura, ma in un modo diverso, più maturo: acrilico e olio che si mescolano a tenere uniti una serie di personaggi, di ricordi, o come li definisce Gurnari stesso «una serie di post-it che convivono tra loro».
Donne dagli occhi sorprendenti, occhi che diventano punto focale di tutta l’opera, e la bocca coperta da oggetti, animali e pensieri che parlano d’amore e di relazioni. Poi teschi, scheletri, abbinati a figure in modo intuitivo, quasi surrealista, associazioni di idee e immagini che rimandano a pensieri, che a loro volta portano ad altri pensieri e altre immagini ancora. E nei dettagli, nelle associazioni di idee, di ricordi, di frasi, anche chi osserva trova un ritorno, all’origine, ad un viaggio compiuto e soprattutto all’inizio di molti altri.
Amore, morte e fede corrono come temi principali nelle opere dell’artista e tatuatore, che dopo due anni torna a esporre in una galleria, rompendo gli schemi che hanno contraddistinto il suo lavoro fino a qualche tempo fa. Due anni intensi, a partire da un incidente che lo ha costretto a fermarsi per diversi mesi, un periodo fertile di nuove idee e tante collaborazioni come tatuatore, che lo ha portato a tatuare personaggi noti nel mondo della musica contemporanea, e poi la creazione del fashion brand Faceless, la collaborazione con la catena di store Minimarket, e il lancio di una capsule collection con loro.
Back to Massimo Gurnari
Presso Galleria Area B – Via Marco D’Oggiono n 10 Milano