Jonah Lomu, leggenda del rugby neozelandese, è mancato nella notte tra martedì e mercoledì a causa di un arresto cardiaco, a soli 40 anni. Lomu soffriva da quando era adolescente di una malattia renale, che l’aveva costretto a un trapianto di rene e a temporanee sospensioni dell’attività agonistica. Ultimamente non mostrava problemi di salute e non è ancora chiaro se questo problema sia collegato direttamente alla sua scomparsa.
È stato il simbolo del rugby per anni, portabandiera dell’ondata di passione per gli All Blacks a metà anni Novanta. Nel 1994, a 19 anni, diventa il più giovane giocatore convocato per un test match. Contemporaneamente alle sue prime convocazioni e al suo passaggio al professionismo, gli viene diagnostica una malattia ai reni, una sindrome nefrosica molto rara che restò purtroppo una costante nella sua carriera. Dopo i successi e i riconoscimenti personali (è detentore parimerito con il sudafricano Bryan Habana del record di mete, 15, in una Coppa del Mondo). Nel 2003 fu costretto a sottoporsi a un trapianto di reni. Il suo talento però gli permise di tornare più volte sul campo, con risultati e capacità fisiche sempre minori.
La star era appena rientrata a Auckland da un viaggio a Dubai e nel Regno Unito, dove si era sottoposto a sedute di dialisi.