Di Elisa Barberis
“Mi alzo, scrivo, mangio, guardo la televisione: questi sono i miei 20.000 giorni di vita sulla Terra”. Quelli di un uomo normale, eppure no. Mentre guarda il proprio riflesso nello specchio di prima mattina, sul lettino dell’analista, in ufficio mentre batte frenetico sui tasti della vecchia macchina da scrivere, sul divano con i figli, Nick Cave racconta e ci lascia entrare nella sua esistenza. È su YouTube il trailer di 20,000 Days on Earth, quelli già vissuti e quelli ancora da vivere, come annota lui stesso su un diario, il primo assaggio del ritratto artistico tra finzione e realtà del frontman dei Bad Seeds, ideato e diretto da Iain Forsyth e Jane Pollard scritto a sei mani con lo stesso musicista.
Un “non documentario”, come lo hanno definito gli autori, che il 21 agosto arriverà nei cinema australiani e neozelandesi, il 19 settembre in Gran Bretagna e Stati Uniti. Bisognerà, invece, aspettare fino al 24 novembre per vedere anche in Italia la pellicola presentata allo scorso Sundance Film Festival, dove ha vinto i premi per la regia e l’editing, e che sarà proiettata in anteprima nelle prossime date a Montreal e New York del tour con i Bad Seeds, la band che lo accompagna da trent’anni, occasione in cui i fan potranno assistere a uno show esclusivo di Cave.
Mentre fuori dal finestrino scorrono la campagna inglese e la strada che da Brighton porta a Rottingdean, sul sedile posteriore della Jaguar XJ si alternano i compagni di viaggio di una vita: la moglie Susie Bick, l’attore Ray Winstone, il violinista e autore della colonna sonora del film Warren Ellis, Blixa Bargeld, un tempo chitarra solista dei Bad Seeds e ora frontman degli Einstürzende Neubauten, e Kylie Minogue, che duettò con Nick in Where the wild roses grow. Si intrecciano le parole e le immagini, si ricostruisce la trama della storia di uno dei personaggi della musica contemporanea più misteriosi e – proprio per questo – affascinanti.
Pioniere dell’alternative rock dal carisma decadente, elegantissimo quanto selvaggio sul palco, Cave non è nuovo al mondo del cinema e ha spesso collaborato con registi e attori, sia come musicista che come sceneggiatore, ma per la prima volta interpreta la parte del protagonista. “Non avrebbe mai accettato di girare un normale documentario – ha rivelato Forsyth al New York Times – quindi abbiamo deciso di mescolare realtà e fantasia il più fluidamente possibile. E, a pensarci, non è poi così diverso dal compromesso tra una rockstar e i suoi fan: la gente vuole disperatamente entrare nei mondi che Nick crea nelle sue canzoni”.
Ecco, allora, che la telecamera lo segue ovunque per svelare i retroscena più intimi del processo artistico, le sequenze recitate si alternano a un reportage in presa diretta della quotidianità del poliedrico artista: “Il film esamina ciò che ci rende quelli che siamo, celebrando il potere trasformativo dello spirito creativo”.