Posizioni dalla 11 in poi. Se vuoi vedere le prime 10 clicca qui.
11. “Archie, Marry Me” Alvvays
3 minuti di incensurata beatitudine indie: la cantante Molly Rankin prende l’iniziativa e promette al suo fidanzato una vita in cui il sottofondo ai problemi saranno vortici di musiche speranzose e ci regala questo caldo abbraccio “Drunk in Love” di cui non sapevamo di avere bisogno
12. “Stay With Me” Sam Smith
La contagiosa hit del britannico soulman Smith è una lenta ballad che parla di un amore destinato a non durare. Ma tra il sostegno del coro gospel e il canto dolorosamente incantevole di Smith, potresti comunque innamorarti.
13. “Outside” Foo Fighters
Su questa potente traccia di “Sonic Highways”, i Foos tirano fuori un bruciante alt-rock, il chitarrista degli Eagles Joe Walsh aggiunge un mitico assolo alla Los Angeles anni ‘70 che accende la miccia di un enorme fenomeno intergenerazionale.
14. “Go” Grimes
Il cantante electro- R&B canadese Grimes non si spinge oltre i limiti del pop, li mette al rogo letteralmente.
“Go” è un’allucinazione da club, una via di mezzo fra Rihanna e Skrillex cantata con un desiderio vorace tutto suo.
15. “Chandelier” Sia
La cantautrice australiana Sia ha ottenuto la sua prima hit negli U.S. con questa grandiosa ballad ispirata dalla sua battaglia contro l’alcolismo. L’imponente ritornello cattura l’esatto momento in cui l’ebrezza smette di essere divertente per diventare terrificante
16. “Blue Moon” Beck
Nessuno riesce a fare folk rock californiano sull’amore come lo fa Beck. Questa non è tanto la sua versione del brano classico pop quanto un innovativo rituale che diffonde il suo mondo desolato e solitario attraverso la vellutata nebbia rappresentata dalla bellezza del Laurel Canyon
17. “No Flex Zone” Rae Sremmurd
All’ ascolto, questo duo hip-hop del Mississipi sembra essere rimasto ancora alle medie. Ma quell’ardore tipico dell’adolescenza e quel beat luccicante creato da Mike Will Made-It danno luogo a un buffo inno da “duri” che scoppia come una bubble gum.
18. “I Wanna Get Better” Bleachers
Rock terapeutico tanto divertente quanto catartico: Jack Antonoff grida la sua paura e la disperazione della solitudine mentre il super orecchiabile ritornello di gruppo e i synth iperattivi suggeriscono che nonostante tutto, finirà bene
19. “Fancy” Iggy Azalea feat. Charlie XCX
Sulla carta, suona ridicolo: uno sporco rap del sud proveniente dall’… Australia? Eppure “Fancy” ha dominato l’estate ‘14 grazie anche e sopratutto all’arruolamento di Charlie XCX
20. “Sweet Amarillo” Old Crow Medicine Show
10 anni fa, gli “Old Crow” trasformarono una bozza di Bob Dylan nella hit “Wagon Wheel”. Questo è il sequel: una incontaminata cowboy ballad basata su un provino delle sessioni di “Pat Garrett and Bill the Kid”
21. “Back to the Shack” Weezer
Immaginate che l’album “Ratitude” non esista. E’ facile se ci provate: in questo comeback, Rivers Cuomo chiede scusa ai fan che ha torturato per anni “rockeggiando come se fosse nel 1994” con delle esaltanti chitarre power-pop
22. “Brooklyn Baby” Lana Del Rey
Lana che si fa gioco degli hipster equivale a Ted Cruz che prende in giro gli stronzi.
Ma quando lei canta imbronciata “Il mio ragazzo è in una band/Suona la chitarra mente canto Lou Reed”, parla a generazioni di “cool kids” sognatori.
23. “Habits” Tove Lo
Questa ode all’automedicazione è sia un po’ Lorde (l’accomodante beat post hip-hop) sia un po’ Kesha (versi iniziali: Mangio la mia cena nella vasca da bagno/Dopo mi reco nei Sex Club)
24. “Gotta Get Away” The Black Keys
La traccia di chiusura dell’album “Turn Blue” è una stordita, confusa e potente hit da radio anni ‘70 proprio grazie al giro di accordi alla Stones il … (bell-bottom-blues grind and cowbell thump?) NON LA SO TRADURRE :/
25. “Can’t Do Without You” Caribou
Lo sperimentatore avant-pop canadese Dan Snaith (a.k.a. Caribou), va “all-in” nel dance-floor soul e ci dimostra quanto morbido e fine può essere l’EDM (l’Electronic Dance Music)
26. “0 to 100” Drake
La fiera della vanità pù impressionante dell’anno: sei minuti che ripercorrono l’intera saga di Drake. Lui afferma anche di avere il tiro in sospensione migliore di Steph Curry
27. “Grace Lake” Thurston Moore
Sette minuti senza parole di puri beatitudine ed ozio chitarristici che solo Moore può regalare
28. “This Could Be Us” Prince
Prince ha trasformato uno scherzoso hashtag di Twitter in una sfavillante sex jam. Voilà!
29. “Miranda Lambert” Smokin’ and Drinkin’
La star del country fa squadra con Little Big Town per questa piacevole ballad dal gusto dolce ma al contempo amara
30. “Magic” Coldplay
Un beat leggero e borbottante e un doloroso ritornello hanno reso “Magic” la canzone d’amore più rilassante del 2014
31. “So Blonde” EMA
Sgolati sulla canzone rabbiosa che le Hole non hanno mai fatto, quella che ti farà sentire potente.
32. “Animals” Maroon 5
Non provare neanche a resisterle. Rimarrà nella tua testa fino al 2016.
33. “The Birds of St. Marks” Jackson Brown
Memorie di gioventù degli anni ’60 riflesse attraverso decenni di verità vissuta.
34. “Coffee” Sylvan Esso
È dall’estate 1997 che non amiamo il vibe trip-hop così tanto.
35. “Master Pretender” First Aid Kid
Questi svedesi amanti dell’alternative country cantano come dei veri e propri “teneroni” del rodeo
36. “Honey Do” Beverly
Un dolcetto “garage-pop” con un rapporto perfetto tra distorsione “a velo” e melodie “zuccherose”
37. “Fault Lines” Tom Petty and the Heartbreakers
Groove inarrestabile accompagnato da un narratore aspro e deciso.
38. “My Hitta” YG feat. Jeezy, Rich Homie Quan
Un beat monumentale e costante unito a rime astute.
39. “Doctor” Priests
Pazzesco, esilarante ed esplosivo ringhio punk-rock.
40. “Bury Our Friends” Sleater-Kinney
Un fulmineo ritorno per una grande band dopo quasi 10 anni di separazione. Alleluia!