Il NAMM di Los Angeles è una delle tre fiere musicali più importanti del mondo. Certamente è la più spettacolare e si tiene ogni Gennaio all’Anaheim Convention Center. È proprio accanto a Disneyland, e per i musicisti e gli appassionati il paragone con un gigantesco parco di divertimenti è più che azzeccato.
Oggi è stato il giorno di apertura ufficiale dell’edizione 2015 del NAMM e sono appena rientrato nella mia stanza d’albergo con i piedi che fanno male, le orecchie che fischiano e una quantità di gadget e brochure che sfiorano la tonnellata.
Ogni marchio produttore di strumenti, software, hardware o di qualunque cosa abbia a che fare con la musica di qualsiasi genere e per qualsivoglia aspetto è qui e ha un suo stand su uno dei quattro piani.
Si ha l’impressione che tutto possa succedere, ed è così. Mentre osservi il muro di amplificatori dello stand Marshall ti passa accanto Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers che cammina tranquillo e dinoccolato per la fiera.
Tutto può succedere. Mentre guardi un muro di amplificatori incontri il batterista dei Red Hot Chili Peppers
Ti capita di guardare le nuove Ibanez di Paul Stanley dei Kiss e subito dopo incrociare Marcus Miller, di fermarti da Perri’s comprare una tracolla nuova e scoprire che Lou Perri parla cosentino. Puoi stare ore a perderti davanti a una muraglia di Fender, provare tutte le Martin del mondo e trovarti a parlare con Bernard “Pretty” Purdie, leggenda della batteria di tutti i tempi trattenendo a stento la commozione.
Punk, cowboy, rapper, dj, rocker e gentleman d’altri tempi tutti si mischiano nei corridoi dell’Anaheim Convention Center, si mescolano come i suoni che provengono da ogni dove e che dai generi più disparati riescono a trovarsi in qualche modo in armonia.
Non mancano di sicuro personaggi eccentrici e strumenti inverosimili, le cosiddette “Namm Oddities”… ma di questo ve ne parlerò un’altra volta. Vi lascio con una cosa che mi ha fatto riflettere .
Di certo alla categorie dei Gentlemen appartiene Jim D’Addario con cui oggi ho avuto il piacere di fare una lunga chiacchierata e che rende affascinante come un libro di Fleming anche il racconto della produzione di un nuovo modello di corde per chitarra.
Essendo di parte gli ho chiesto se fosse vero l’incremento che la chitarra acustica rispetto all’elettrica. Me lo ha confermato senza alcun dubbio, e alle varie motivazioni ne ha aggiunta una che mi ha toccato particolarmente:«Sono 20 anni che la chitarra elettrica non ha un suo guitar hero in grado di arrivare a masse sterminate e fare davvero qualcosa di nuovo». Voi cosa ne dite?