«Chi non salta è un carabiniere» le parole provocatorie di Guè Pequeno e Jake La Furia la dicono lunga sul tipo di show andato in scena ieri all’Alcatraz di Milano. Dopo 10 anni non hanno perso lo smalto e la grinta che li hanno sempre contraddistinti, anzi, sono più decisi che mai a tenersi stretto lo scettro di padrini dell’hip-hop moderno.
«Ci sei Milanooo?». L’urlo del “bravo ragazzo” del rap scuote i presenti che muovono a tempo la testa ed alzano le mani al cielo a comando: «Su le mani, voglio che tocchiate il soffitto» incita lo stesso Pequeno tra un pezzo e l’altro.
Canzoni come Sai Zio e Weekend mantengono l’atmosfera calda, mentre Gli Anni D’oro di La Furia come solista porta un po’ di nostalgia in chi era ragazzino negli anni ’90, ovvero l’80% dei presenti. Immancabile il tormentone Pes e la hit Tutto Ciò che Ho ft. Il Cile, presente sul palco ma messo in penombra dalle personalità esplosive dei Dogo.
Il trio hip-hop con quell’aria strafottente, quella grinta non indifferente e una valanga di pezzi martellanti, ha messo d’accordo tutti ieri sera, persino chi, non seguendoli assiduamente, è corso a vederli all’Alcatraz di Milano.
Abbiamo solo due nemici, la velocità e la polizia.
Tra gli outsider presenti è arrivato a metà concerto il rocker Francesco Sarcina, che ha seguito incuriosito lo show dalle ultime file. Per vedere Gué e compagni sin dal primo minuto, sono arrivati anche due volti noti dell’hip-hop: la promessa del rap underground, Fred De Palma e il pilastro del genere, Space One.
Insieme, da soli, durante le interviste o in concerto, i tre lasciano il segno in chi li guarda, perché dicono quello che pensano e non hanno paura di dirlo, come recita una loro canzone: «Abbiamo solo due nemici, la velocità e la polizia». Stasera si replica nella stessa location, per l’ultima data del tour.