«Le montagne sono alte, ma noi siamo nati per raggiungere le cime», dice il saggio. Che poi in questo caso è proprio lui, Madh, nome ormai metabolizzato dai più e che rimanda a un ragazzo dallo sguardo timido e penetrante, Marco Cappai, classe 1993, originario di Carbonia, terra di Sardegna.
Il 10 luglio è il giorno fissato per l’uscita su Sony Music del suo album più importante, almeno a oggi. Madhitation, il disco che fa seguito al singolo Sayonara – poi inserito come pezzo traino di un piccolo Ep pubblicato subito dopo la fine di X Factor, il talent che lo ha fatto conoscere a tutti, dentro e fuori dall’Isola – con cui ha salutato (e in qualche modo ringraziato) i detrattori e «tutte quelle persone dalla mentalità chiusa che hanno sempre cercato di buttarmi giù». Gente di cui, afferma oggi accennando un sorriso malizioso, se n’è fregato, andando dritto per la propria strada. Un percorso che lo ha portato fino a Madhitation. Non un disco comune, almeno nella schiera sempre più pasciuta dei fuoriusciti da un talent show. Perché qui a prevalere sono l’astrazione, il simbolo e la metafora, e quella liquidità che è «contaminazione di suoni, generi e di visione della vita». Ci si sorprende quindi, in qualche caso, dentro un vortice di lingue e saliva, di bassi che tirano giù, verso lo stomaco, verso un cuore che pulsa a scatti, scosso dai battiti della drum’n’bass. Che anima il disco ed è spesso raccordo tra Madh e la sua meditazione.
«La musica è la mia meditazione», dice lui spiegando «il gioco di parole che mi sono permesso per il titolo di questo disco, che non è solo musicale, ma è un fatto mentale», e che si muove dentro coordinate sghembe, tra reggae, hip hop, dancehall, elettronica arabeggiante, funk tribale, moombathon, trap, ragamuffin. «La drum’n’bass non è però il genere che rispecchia il mio punto di partenza, quanto piuttosto la realizzazione di qualcosa, la conclusione di un processo», appunta lui. «A volte l’ho lasciata esplodere nel finale, come in Triangle, altre volte rimanda a concetti di eleganza e potenza, come in She.
Madhitation, un album che descrive come «coerente nella sua incoerenza», esce su Sony Music ma ha come supervisore artistico Fedez, la persona che dentro a X Factor ha creduto per primo nel talento di Carbonia. «È entusiasta di tutti i brani», dice Madh, «ha seguito e sentito tutto e si è detto molto contento del mood generale dell’album. Fedez è versatile e libero come me, mi ha dato mille consigli, tra cui uno, il più importante. Mi ha detto: scrivi ciò che ti senti, a di là dei giudizi degli altri. Ci teneva a esserci in questo percorso, perché è grazie a lui se sono riuscito ad arrivare in fondo, rischiando ma arrivando alla gente. E penso che il segreto sia stato quello di averli incuriositi, perché se dai agli altri qualcosa di diverso, inizieranno a interessarsi e ad apprezzarti. Io sono riuscito, grazie a lui, a rimanere coerente con la mia natura».
Madhitation è anche un disco corale, nel senso che ha raccolto attorno a sé diversi talenti, quasi tutti sardi. A partire dai Train To Roots, «persone dall’animo puro», fino a uno come ArpXP (Simone Deiana), «accanito della drum’n’bass, e la sua idea di genere pura ed elegante», ai The Strangers in Gong, alla celebre violinista Anna Tifu e a Lukra (Luca Fresu), passando per Mitch (Michele Figus), «il produttore di tutte le cose che creo», anche dei primi brani Give Up e On My Own Way, lavorato insieme al fratello Cristian Cappai «che ora si è dato più alla grafica e che con piacere ho voluto nella realizzazione grafica di questo disco».
Da giovedì 9 luglio, al Mondadori Megastore di via Marghera a Milano, comincia il tour instore, che proseguirà fino a fine luglio in tutta Italia, tra Torino, Udine, Venezia, Genova, Varese, Brescia, Bologna, Firenze, Lucca, Savignano sul Rubicone e giù giù fino a Roma, Caserta, Napoli, Palermo, Catania, senza dimenticare ovviamente Olbia e Cagliari. In autunno il tour vero e proprio, anche se in agosto – e presto ci saranno annunci ufficiali – Madh non si sottrarrà a qualche data live, tra cui la natìa Carbonia.