Non c’è molto da immaginare: pensate a come vi sentireste se un’orchestra di una settantina di elementi vi suonasse sotto al naso la colonna sonora del vostro film preferito. Il tutto, sotto forma di viaggio in movimenti (da qui il titolo, A Musical Journey) lungo l’asse temporale della trama, senza seguire quindi le date di uscita dei rispettivi episodi.
Il clima di eccitazione che si respira nella sala dell’Auditorium di Largo Mahler viene spezzato dall’informalità dell’evento. Non è il solito concerto del compositore classico, perciò ci si può concedere qualche libertà. Nessuno veste in abito da sera, né sul palco né sotto. Il direttore Simone Pedroni non si aiuta nemmeno con la bacchetta e si presenta al pubblico con un vistoso inchino, sfoggiando delle vistose scarpe laccate di un rosso acceso. Anche John Williams sarebbe d’accordo.
Proprio come nel film, lo spettacolo si apre con il Main Theme, sui fraseggi altisonanti degli ottoni e degli archi. E qui, l’efficacia del genio di Williams si manifesta da subito. Bastano poche note di un movimento per evocare l’immagine mentale di personaggio o un’idea/sentimento. Wagner lo chiamava leitmotiv e ne faceva un uso spaventoso, essendo le sue orchestrazioni fortemente legate alle rappresentazioni teatrali (e anche influenzate, dato che tutte le sorelle del compositore tedesco erano attrici). Williams ha semplicemente adattato questo linguaggio al cinema.
Per questo, quando il clarinetto viene cullato dolcemente dai fiati in Across The Stars è davvero impossibile non immaginarsi la triste storia d’amore tra Anakin e Padme, consumata turbinosamente nella cornice suggestiva del pianeta Naboo (ovvero, il Lago di Como). Oppure il frenetico inseguirsi di archi, fiati e percussioni (sempre wagneriano è l’uso abbondante di timpani e piatti) in The Battle of Yavin, che riporta alla mente l’attacco ribelle alla Morte Nera nel quarto capitolo, Una Nuova Speranza.
Episodio divertente: finita la pausa fra la prima e la seconda parte, senza scomodare il direttore e il resto dell’orchestra, una manciata di elementi fra percussioni, fiati e corde improvvisa il tema Cantina Band. Questo inaspettato swing sgangherato crea lo scompiglio in sala, ricreando in un attimo l’atmosfera caotica del bar in cui suonava la band aliena di Figrin D’an and the Modal Nodes (chiamata appunto Cantina Band per comodità), sempre nell’episodio IV. Morale della favola, la band deve concedere il bis.
Sul finale anche il Maestro Pedroni concede il bis, dopo oltre 90 minuti di pelle d’oca e una decina di applausi. La scelta ricade ovviamente sulla Marcia Imperiale. Mentre trombe e tromboni sfogano tutto il Lato Oscuro di John Williams, entrano in sala i due gruppi di costuming vestiti rispettivamente da ribelli e da guardie Imperiali.
Uno degli Jedi consegna una spada laser al direttore, che comincia a rotearla sopra la testa fra gli applausi della platea. L’ultimo ricordo prima di uscire dalla sala, ancora storditi per i 90 minuti di endorfine, è di Darth Vader che si avvicina al palco per stringere la mano a Pedroni, soddisfatto del lavoro svolto. The Dark Side approves.
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler.
Orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00. È possibile trovare tutte le info sulle nuove date del 14-15-17 luglio 2016 su www.laverdi.org o www.vivaticket.it