Si stava meglio quando si stava in una magione inglese agli inizi del Novecento. È un po’ questo lo spirito che riempie ogni inquadratura e ogni battuta di Downton Abbey, la serie anglosassone che ha conquistato il cuore dei sudditi della regina per poi spopolare oltre i confini del regno piantando la bandiera britannica sulle antenne delle televisioni di tutto il mondo.
Come ormai sapranno anche quelli tra voi che non hanno mai visto neanche mezzo episodio, Downton Abbey racconta l’epopea della nobile casata Crawley e dei domestici in servizio nella meravigliosa residenza dello Yorkshire che dà il titolo alla serie. Tra storie d’amore impossibili, lotte di classe, delitti e vendette, questo feuilletton moderno è un’avvincente soap per i palati più raffinati. Vincitrice di una vagonata di riconoscimenti internazionali, tra Golden Globes, Emmy Awards e BAFTAs (i premi di tv e cinema inglese), Downton Abbey si è imposta nel panorama del piccolo schermo come uno dei must degli ultimi anni.
"Downton Abbey V" 1^Tv da domenica alle 21.10 su LA5!
Posted by LA5 on Mercoledì 14 ottobre 2015
La serie è creata da Julian Fellowes, che firma da solo tutti i copioni delle puntate. Classe 1949, Fellowes è stato già sceneggiatore del delizioso Gosford Park diretto dal compianto Robert Altman, film di cui Downton Abbey può dirsi consaguineo (la pellicola, ambientata negli anni ’30, racconta di come un omicidio in una villa inglese finisca per esporre i segreti di una ricca famiglia e della sua servitù), ma di certo non gemello: se Gosford Park è il quadro sprezzante di una società ipocrita e decadente, Downton Abbey ritrae quello stesso ambiente con la malinconia di chi rimpiange i bei tempi andati.
Le ragioni di un successo così clamoroso possono essere ricercate in vari elementi, primo tra tutti la cura e il livello di dettaglio nella descrizione di anni lontani e affascinanti, che stillano cultura british da ogni tazza colma di tè (non è un caso che in paesi come Cina e Russia sia seguito un boom di richieste di maggiordomi all’inglese tanto da fondare un’apposita scuola di addestramento). Se, come dimostrano Gomorra e Romanzo Criminale, il nostro Bel Paese è il principale esportatore di “mob drama” televisivi (e non è un caso che il primo prodotto del Netflix italiano sarà l’adattamento di Suburra), la Gran Bretagna lo è altrettanto per quanto riguarda le soap in costume ambientate nella country inglese.
Peccato che Italia la serie non sembra aver raccolto l’attenzione del grande pubblico. Prima trasmessa su Rete 4 per quattro stagioni (o serie, per dirla all’inglese) senza un cospicuo ritorno di ascolti, dal prossimo 18 ottobre si trasferisce sul canale minore La 5 per la quinta annata. Che alle freddure sofisticate di Lady Violet, interpretata dalla gigantesca Maggie Smith, da noi si preferiscano le pareti di cartone de Il Segreto?
Intanto in Gran Bretagna vanno in onda gli ultissimi episodi in vista del gran finale annunciato all’inizio del 2016. Le tribolazioni d’amore di Lady Mary troveranno fine? La tragica odissea legale del maggiordomo Bates e della cameriera Anna si risolverà? E Lady Violet riuscirà finalmente a sedere sul Trono di Spade? Pardon, errore mio, Lady Violet non lo farebbe mai: quel trono è davvero poco signorile.