18 anni fa usciva il primo GTA: e da allora la storia dei videogiochi è cambiata, per sempre. Certo, i più nerd stanno già gridando allo scandalo, sostenendo che in realtà sia stato Carmageddon a cambiare la concezione stessa dei videogiochi, ma calma, in GTA c’era molto di più.
Entrambi PEGI 18 (ovvero se non sei maggiorenne non puoi giocarci, o almeno in linea teorica), ed entrambi suscitarono discussioni infinite, i cui strascichi ce li portiamo ancora dietro: questi giochi incitano alla violenza, sono diseducativi, andrebbero vietati e bla bla.. il ritorno del proibizionismo in salsa videoludica.
Ma come detto prima in GTA c’era molto di più: missioni infinite per scalare il crimine organizzato, una serie di capitoli aggiuntivi ambientati un po’ ovunque, da Vice City a San Andreas, da Chinatown a Liberty City, passando addirittura per la Londra del 1969, altro che “flower power”.
Ma la grandezza di GTA non si contava solo sugli add-on e le missioni speciali: un mondo a parte era dedicato al “mod”, ovvero le modifiche che gli utenti più sgamati riuscivano ad apportare al gioco: c’erano veicoli pimpati o nuovi di pacca, armi mai viste con nuove mappe e missioni. Insomma il potere passava nelle mani dei videogiocatori, per davvero.
Ma la storia non finisce qui, GTA continua a macinare nuove uscite e DLC (dall’inglese downloadable content, in italiano contenuti aggiuntivi). L’ultimo uscito un paio di giorni fa riguarda l’ultimo capitolo della saga Grand Theft Auto, chiamato “Dirigenti e altri criminali” e se il nome non fosse già abbastanza esplicativo, nella versione online del gioco avrete a disposizione nuovi veicoli blindati, armi più letali, ville con vista sulle colline di Vinewood Hills, nuovi accessori e capi d’abbigliamento (vestaglie, smoking e costumi da bagno) ed un prestigioso Yacht, con barista pronta a servirti da bere. Ecco, forse a ben pensarci, manca solo una cosa: GOURANGA!