Abbiamo stilato una lista (che non vuole certamente essere esaustiva) di alcuni tra i libri più interessanti usciti negli ultimi mesi: da New York a Dubai, dal Messico dei narcos alle grandi pianure americane, dal demonio a Ron Hubbard, tutti questi titoli hanno in comune il fatto di raccontare grandi storie.
“Rosemary’s Baby” di Ira Levin (BigSur)
Meno famoso del film che ha ispirato (l’omonimo capolavoro di Roman Polanski con Mia Farrow) è una brillante dark comedy pubblicata nel 1967 dall’autore di Un bacio prima di morire e I ragazzi venuti dal Brasile. Un perfetto congegno di suspense che merita di essere riscoperto.
“Stazione Undici” di Emily St. John Mandel (Bompiani)
Un’epidemia di influenza sconvolge l’America. Vent’anni più tardi, un’orchestra sinfonica itinerante gira per il Paese, portando ciò che resta dell’arte e dell’umanità tra gli accampamenti dei superstiti. Ma un violento profeta minaccia l’esistenza stessa di questo gruppo.
“L’uomo di Dubai” di Joseph O’Neill (Codice Edizioni)
Nella traduzione di Tommaso Pincio, il racconto di un uomo che si lascia alle spalle una vita complicata per ricominciare nel luogo dove tutto è possibile, Dubai, la nuova New York costruita con i capitali del petrolio. Ma dietro il sogno futuristico del benessere si nasconde l’incubo.
“Il cartello” di Don Winslow (Einaudi)
Il leader del cartello di droga più potente del mondo, Adán Barrera, è in carcere a San Diego. L’agente della DEA Art Keller, l’uomo che l’ha fatto condannare dopo avergli ucciso fratello e zio, è nascosto in New Mexico. Quando Barrera viene estradato in Messico, il gioco ricomincia. Seguito di Il potere del cane.
“Lila” di Marilynne Robinson (Einaudi)
Terzo romanzo pubblicato in Italia dell’autrice americana, Pulitzer nel 2005 per Gilead, è la storia dell’incontro tra due anime ferite in fondo alla strada polverosa e ostile dell’America post Grande Depressione. Una grande riflessione sulla solitudine, la sofferenza e l’amore.
“La prigione della fede” di Lawrence Wright (Adelphi)
La poderosa inchiesta su Scientology dell’autore di Le altissime torri (Adelphi, 2007), che ha ispirato il documentario Going Clear (2015). Attraverso testimonianze di ex affiliati, tra cui lo sceneggiatore e regista Paul Haggis, tutte le violenze e le intimidazioni che sono costretti a subire quanti provano a lasciare la setta più potente del mondo.
“On Writing” di Stephen King (Frassinelli)
Nuova traduzione per quello che alcuni considerano il miglior manuale di scrittura mai concepito: metà biografia letteraria, metà guida pratica al mestiere. Le pagine migliori: quelle in cui il maestro del brivido racconta la sua immersione nell’alcol e nella droga, e la difficile risalita grazie all’amore della famiglia.
“La zona di interesse” di Martin Amis (Einaudi)
Uno dei migliori romanzi dell’autore inglese, che qui utilizza il grottesco come arma per indagare l’orrore dei campi di concentramento nazisti. I protagonisti sono i carnefici, condannati a proseguire nelle loro piccole, assurde esistenze che continuano a stretto contatto con la morte.
“Città amara” di Leonard Gardner (Fazi Editore)
Un classico della letteratura sulla boxe, pubblicato per la prima volta nel 1969, ha ispirato l’omonimo film di John Huston (1972). Una storia di proletari della boxe, perdenti che sognano il momento di gloria tra lavori sottopagati e amori sfortunati. Secondo Joyce Carol Oates: “Città amara è il contrario del sogno americano”.
“Colazione con Lucien Freud” di Geordie Greig (Mondadori)
A quattro anni dalla morte del grande pittore britannico, il racconto di un uomo pericoloso e geniale, guidato da un mostruoso egoismo e da una sola regola: nessuna regola. Dai debiti milionari alle innumerevoli amanti, dai proverbiali litigi alle amicizie celebri, il racconto di una vita nel nome dell’arte.
“Il cacciatore capovolto” di Kirill Chenkin (Adelphi)
Apparso per la prima volta nel 1982, è la cronaca di uno dei casi più celebri della storia dello spionaggio: quello scambio avvenuto nel 1962 tra un pilota americano e una spia russa, Rudolf Abel: il cui vero nome era in realtà Willie Fisher. Questa storia ha ispirato il film Il ponte delle spie di Steven Spielberg (2015).
“I capelli di Harold Roux” di Thomas Williams (Fazi Editore)
Vincitore del National Book Award nel 1975, è un “romanzo nel romanzo” amato anche da Stephen King. Un professore in crisi di mezza età si prende un anno sabbatico per scrivere un romanzo che ha come protagonista un reduce della Seconda guerra mondiale, disgustato e al tempo stesso attratto dalla violenza.
“Canto della pianura” di Kent Haruf (NNE)
Secondo volume della “Trilogia della pianura” dello scrittore americano scomparso nel 2014 (il primo capitolo pubblicato, Benedizione, è in realtà l’ultimo) è una storia corale (e rurale) di dignità, solitudine, amore e rimpianti, ambientata nella cittadina fittizia di Holt, Colorado. Finalista al National Book Award nel 1999.
“La ragazza nella nebbia” di Donato Carrisi (Longanesi)
Dall’autore del bestseller Il suggeritore, un thriller ambientato nel profondo delle Alpi. Il protagonista è Vogel, agente speciale la cui principale abilità è manovrare i media sempre in cerca del mostro. Per lui i crimini non hanno bisogno di una soluzione, solo di un’audience. Ma questa volta, il caso di una ragazzina scomparsa si prolungherà, per lui, troppo oltre il necessario.
Si ringrazia il libraio Lorenzo Vetta, della Libreria Centofiori di Milano.