In occasione della visita del Presidente iraniano Rouhani le istituzioni del nostro Paese hanno deciso di coprire o nascondere in altro modo le “nudità” di alcune opere d’arte esposte nei musei capitolini. Alla cena, non è stato servito vino. È stato deciso, in nome di tutti i cittadini italiani, di sospendere per un breve periodo alcune delle libertà e dei valori fondamentali della civiltà occidentale. Per non urtare la sensibilità di chi non la pensa come noi – o meglio, di chi non crede sia lecito pensare, ed esprimersi, liberamente.
Il Presidente Rouhani, acclamato dall’Occidente come riformista al momento della sua elezione, dal suo insediamento ad oggi ha permesso che venissero eseguite più di 2200 condanne a morte. Il più alto numero nella storia recente dell’Iran.
Ecco, forse avrebbe dovuto lui coprire il suo volto e non noi le nostre statue. Forse, sarebbe stato interessante chiedergli conto di questa strage. Forse.
Ma probabilmente questo avrebbe urtato la sua sensibilità.