L’uomo dei tutto esaurito, il re degli stadi, ha deciso di ripetersi dopo il grande successo al cinema del 2011. Questa volta ha deciso di giocarsi il carico da 100 e provare a essere ancora più emozionante. Anzi il carico da 300, come le sale invase dal film del concerto evento che ha invaso le sale italiane dal 14 al 16 marzo. Alla prima di LiveKom015 al cinema Anteo di Milano c’era anche il KomLive, ovvero Vasco Rossi in persona, a congratularsi con il regista e ad abbracciare i fan che avrebbero poi trasformato la proiezione in una serata allo stadio, stessa atmosfera, stessa passione, stessa dedizione e stesso amore. Avete mai visto le ragazze lanciare il reggiseno al cinema e far roteare le t-shirt? Ecco, quella roba lì. Accendini, striscioni e cori, da Vasco tutto in una notte, LiveKom015 al cinema non aspettattevi una serata tranquilla, preparatevi a cantare davanti al grande schermo e a tornare a casa senza voce.
Peppe Romano, in arte Pepsy Romanoff, racconta la sua Napoli prima, dopo e durante il live del Blasco, intrecciando lo show con il viaggio di una donna, la ballerina Valentina Moar, tra le vie della città, tra i vicoli e le onde. «Vogliamo fare una cosa a Napoli. Ho sbandato, ma in questo ambiente è meglio non far mai vedere che sbandi» racconta il regista emozionato, con la voce rotta che manco un piccolo fan. Poi arriva Vasco e il cinema esplode, un’ovazione che neanche fossimo allo stadio, ad accompagnarlo, insieme ai suoi gorilla, le note del Blues Della Chitarra Sola. Vasco saluta Stef, Maddalena, Clara – insomma la sua crew – poi i responsabili del fanclub, grazie ai quali regala un piccolo siparietto prima di uscire: «non amo molto riguardarmi, ma vi aspetto fuori eh, così mi raccontate le vostre impressioni, le vostre sensazioni».
E poi via a due ore e mezza di Vasco sul grande schermo e sparato a tutto volume nelle casse del cinema, un concentrato – neanche troppo concentrato – di quello che è successo quel 3 luglio 2015 allo stadio San Paolo di Napoli che riapriva alla musica dopo 11 anni. «Dopo mesi ho visto una copia e sono rimasto impressionato, il concerto è intatto, quello che sentite è quello che è stato, non abbiamo aggiustato niente. E poi ci sono un sacco di topless perché è stato il tour dei record e le ragasse» con la esse dolce e arrotondata della sua Zocca, «hanno mostrato le loro bellesse… Dovevo dire una cosa, mi avevano detto di dire una cosa, ecco non me la ricordo più… Beh buona visione».
«La musica parla, se tu la ascolti. Io volevo solo arrivare lì. Le canzoni quando tu le fai non sono più una cosa tua» il film inizia con le parole del rocker, un’introduzione per provare a entrare nel suo concetto di musica. Scoppia l’applauso del pubblico e lui entra nello stadio cantando Sono innocente e si canta tutti con lui, per due ore. Benvenuti. Le luci di Napoli di notte e le luci dei telefonini appena parte Quanti anni hai, e poi Siamo soli. Fortissimo, lo senti dentro come un pugno. A un certo punto Vasco ha sempre la frase giusta per te, la cosa che vuoi sentire, la cosa giusta per te prima o poi arriva. Sempre. Non si scappa dalle emozioni.
Vasco nostalgico, Vasco romantico, Vasco arrabbiato, chitarre acustiche da serenata e assoli di chitarra elettrica che manco gli Iron Maiden per poi dedicare tutto il concerto a un’amico speciale: viva Pino Daniele!