Di solito, il terzo album funziona da test per capire se una band avrà o meno vita breve. Motivo per cui in molti si parano il culo, chiamando il disco con il nome della band, come a dire che siamo gli stessi del primo album, sappiamo bene dove andare, seguiteci con lo stesso entusiasmo, cari fan. I Moderat questa mossa se la sono già giocata ai tempi del primo Moderat nel 2009, epoca in cui però i singoli act — Modeselektor e Apparat — godevano di una fama che superava di molto la somma di questi. Da allora, il nome dei tedeschi ha iniziato a propagarsi con lo stesso moto uniformemente accelerato di una sfera su un piano inclinato. Ed è sicuro come l’oro che III riuscirà a inclinare il piano ancora di qualche grado. Ma per farlo ha giocato un po’ sporco. Squadra che vince non si cambia, e le moderatiane Animal Trails, Reminder e The Fool stanno lì apposta per ricordartelo, ma che bisogno c’era della simil-trance da zarri olandesi in Running? Riempire l’Alcatraz di bocconiani non era già abbastanza?
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