È abbastanza inquietante scoprire che se si digita su google news “aggressione omofoba”, non si rimane mai a bocca asciutta, c’è sempre una notizia fresca fresca da leggere. Ultimissime in ordine di tempo un signore che si chiama Domingo schiaffeggiato a Napoli, insulti a una coppia di ragazzi a Varese (colpevoli di essere seduti abbracciati su una panchina), sassate all’indirizzo di un trentenne a Magliano dei Marsi in Abruzzo, o addirittura un rottweiler che incitato dal “Carica! Attacca!” del suo padrone imbecille, ha aggredito a morsi due ragazzi a Parma. Tutto questo mentre la legge contro l’omofobia è ferma in Parlamento da anni, senza che un sussulto di coscienza abbia smosso minimamente la classe politica nemmeno all’indomani della strage di Orlando, costata la vita a 50 clienti di un club omosessuale nel giugno di quest’anno.
Sembra che il clima non sia poi così cambiato da quando Oscar Wilde, nel 1895, venne condannato a due anni di carcere e lavori forzati nella prigione di Reading, proprio per il reato di omosessualità. In quella cella Oscar Wilde scrisse il De Profundis, una sterminata lettera indirizzata al suo compagno Alfred Douglas, una struggente dichiarazione d’amore che ripercorre la sofferenza del grande genio.
Dopo 120 anni dalla sua stesura, proprio nel carcere di Reading parte Inside, un progetto che dal 4 settembre e fino alla fine di ottobre vedrà ogni domenica un appuntamento diverso, i cui principali animatori sono la strana coppia Patti Smith e Ai Weiwei.
Letture, performance, musica e installazioni celebreranno il genio di Oscar Wilde per un urlo globale contro l’isolamento e la discriminazione. Ad aprire questo ciclo sarà proprio la rocker di Chicago, alla quale seguirà una rappresentazione di Ai Weiwei. Oltre a loro parteciperanno il regista Steve McQueen, il fotografo Wolfgang Tillmans (famoso per le sue immagini della cultura underground londinese), l’attore Ralph Fiennes, la super star della letteratura LGBT Colm Tóibín, e ancora Neil Bartlett, Kathryn Hunter, Maxine Peake, Ben Whishaw, Nan Goldin e molti altri.
Wilde morì solo e in miseria solamente tre anni dopo aver lasciato il carcere, ma ebbe ancora il tempo di dare vita a La ballata del carcere di Reading, una raccolta di poesie che raccontano con disarmante crudezza il senso di impotenza e disperazione di chi viene rinchiuso. Una kermesse emozionante, che per la prima volta aprirà quello straordinario spazio al pubblico e che speriamo possa servire a svegliare qualcuno anche dalle nostre parti.