È passato quasi un anno dalla strage che il 13 novembre 2015 colpì Parigi, quando 130 persone furono assassinate a colpi di arma da fuoco dalla furia integralista. Un’esplosione allo Stade de France durante la partita amichevole Francia-Germania sotto gli occhi del Presidente Francese François Hollande, mentre tra tra il 10mo e l’11esimo arrondissement si scatenava l’inferno.
Un attacco impensabile, che trovò la Francia e l’Europa impreparati anzitutto davanti al fallimento e alla caduta tangibile dei valori di fratellanza e integrazione verso cui ogni sforzo d’unione era stato da sempre rivolto, artificiosamente o meno. In quella notte si è riaperta una ferita che finora si era quasi cercato di nascondere, quando a riaffermarsi è stata la distanza tra noi e loro nel momento in cui a essere colpiti erano stati luoghi simbolo dell’Occidente, ovvero Parigi e la sua vita notturna. Epicentro degli attentati fu la sala concerti Bataclan, dove furono sterminate 93 persone, fino a un secondo prima impegnate a godersi il concerto degli Eagles Of Death Metal.
Ora il Bataclan sta per riaprire e, a sorpresa, la proprietà ha anticipato la data del primo concerto, facendolo coincidere con la notte della vigilia delle stragi. Sarà Sting, infatti, a riaccendere gli amplificatori della sala concerti dopo un anno esatto, anche se sarà forse inevitabile che dietro la musica dell’ex Police non risuonino i ricordi di quella sera.
Exclusive concert in Paris for re-opening of @le_bataclan just announced for Sat., Nov. 12. Details/ticket info at https://t.co/lrpZj6pppQ. pic.twitter.com/VkMcbdnidx
— Sting (@OfficialSting) 4 novembre 2016
Inizialmente la riapertura era prevista per il 16 novembre con il concerto di Pete Doherty cui seguiranno, rispettivamente il 18 e il 24 novembre, due artisti amatissimi in Francia ovvero la star senegalese Youssou N’Dour e Laurent Garnier, leggenda della scena elettronica della Ville Lumiere.