Qualche anno fa è uscito Severance di Robert Olen Butler, un libro ispirato a un presupposto pseudoscientifico secondo cui una testa umana rimane cosciente per un minuto e mezzo dopo la decapitazione. Butler ha scritto 62 racconti immaginando gli ultimi pensieri di personaggi come Medusa, Anna Bolena, una gallina sacrificata per un pasto ecc. L’esecuzione non era neanche male, ma opere come queste lasciano il dubbio che ok, molto originale, ma adesso siamo a posto così. Prima della lettura, anche Anatomia di un soldato di Harry Parker (classe 1983, soldato in Iraq e Afghanistan, dove ha perso entrambe le gambe per un ordigno) fa temere di trovarsi di fronte a un caso del genere. È la storia di tre personaggi: un giovane soldato britannico in Afghanistan, che perde le gambe a causa di una bomba, e due ragazzi afgani, amici, ma ai lati opposti del conflitto. La particolarità del romanzo è che tutto è raccontato attraverso la voce degli oggetti testimoni della vicenda: il sacco di fertilizzante utilizzato per preparare la bomba, una cannula per intubazione, lo zaino di un soldato ecc. Eppure il risultato è
una sorprendente, dolente versione di Toy Story al contrario: gli oggetti prendono vita, e diventano il coro degli eventi assurdi e incomprensibili degli uomini, i loro creatori.
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