Sabato 18 marzo, intorno alle 12.40, il dipartimento di polizia della Contea di Saint Charles, nel Missouri, ha ricevuto una chiamata per un’emergenza medica. Al loro arrivo, i soccorritori hanno trovato Charles Edward Anderson Berry Sr. – meglio conosciuto col nome leggendario di Chuck Berry – esanime. Non vi è stata possibilità di rianimarlo e, alle 13:26, l’iconico musicista è stato dichiarato morto.
Charles Edward Anderson “Chuck” Berry era nato a Saint Louis, nel Missouri, il 18 ottobre 1926. Berry è considerato il primo grande narratore della musica giovanile. I suoi testi rappresentano il primo esempio di poesia rock e raccontano storie di adolescenti in cerca di libertà e divertimento.
Finito in riformatorio a causa di una rapina, da giovane vi restò per molto tempo. Una volta uscito, mise da parte la sua tendenza a delinquere e si presentò alla Chess Records con Maybellene, che diede il via alla sua carriera musicale. I suoi capolavori sono concentrati in un periodo molto breve, dal 1955 al 1958. Dopo Maybellene, il successo prosegue con Ida Red, frutto di quella magica commistione blues e country che costituisce la ricetta ideale per il rock: l’apprezzamento del pubblico è straordinario, ben oltre le aspettative. A questi successi ne seguiranno altri: Roll Over Beethoven, Thirty Days, You Can’t Catch Me, School Day, Johnny B. Goode, Rock and Roll Music.
Recentemente avevamo inserito Mr. Berry al settimo posto della nostra classifica dei “100 migliori chitarristi di sempre”. Oggi, lo salutiamo con due frasi di uno dei pochi musicisti che, in quanto a grandezza, è riuscito a tenergli testa:
«Quando sento del buon rock, del calibro di quello di Chuck Berry, cado praticamente in ginocchio. Nient’altro della vita mi interessa. Il mondo potrebbe finire e non me ne importerebbe»
«Se vuoi provare a dare un altro nome al rock and roll, puoi chiamarlo Chuck Berry»
(John Lennon)