Per Gianmarco Tamberi la strada per i prossimi 4 anni ha un’unica meta: Olimpiadi di Tokyo 2020. Una meta che è desiderio, un sogno, che calza perfettamente con la campagna che il nuovo partner mondiale dei Giochi Olimpici, Bridgestone, ha scelto per presentare in Italia il suo accordo con i cinque cerchi di Olimpia.
Un ruolo, quello di Bridgestone, che vuole parlare al cuore di tutti gli sportivi e in generale di qualsiasi essere umano: Insegui Il Tuo Sogno, Non Fermarti Mai, questo è il titolo della campagna motivazionale che vuole ispirare tutte le persone a credere in se stessi per realizzare i propri obiettivi, nonostante gli ostacoli che si possono incontrare nel tempo. La metafora del viaggio quindi, un patrimonio della nota azienda giapponese: “il viaggio è importante quanto la meta” e la casa giapponese lo sa bene visto che da oltre 80 anni accompagna milioni di persone sulle strade della loro vita.
Ed è per questo che Tamberi è il volto più azzeccato di questa campagna di Bridgestone che attraverserà i Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang 2018, i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022 e i Giochi Olimpici del 2024.
Proprio la prossima Olimpiade – Tokyo 2020 – è il punto di arrivo del viaggio di Gianmarco, tra i top 5 atleti nella disciplina del salto in alto, pochi mesi fa era tra i favoriti per una medaglia d’oro a Rio 2016, ma poco prima dei Giochi, nel tentativo di fare la miglior prestazione mondiale stagionale, è stato vittima di una grave distorsione della caviglia sinistra che ha richiesto un importante intervento chirurgico e mesi di riabilitazione.
Un brutto stop e un sogno che si infrange? No, come ha precisato lo stesso Ginbo: «Il sogno è più vivo che mai, nonostante tutto… riabilitazione, allenamento, sacrificio: farò in modo che tutto questo possa essere ripagato. Dimostrerò di cosa sono capace, arriverò alle Olimpiadi. Nulla può fermarmi da Tokyo. Nulla».
Proprio per questa capacità motivazionale Tamberi è stato scelto da Bridgestone come portavoce insieme a Gregorio Paltrinieri e Valeria Straneo. Se di Gregorio sappiamo molto ed è stato l’atleta più rappresentativo che abbiamo avuto a Rio 2016, la storia di Valeria è poco conosciuta e da ammirare.
Valeria è una donna comune che ha fatto della sua passione – «correre mi fa sentire viva, essere in movimento mi genera… energia» – una costante fonte per superare limiti e difficoltà. Una maratoneta, ottava all’ultima olimpiade, che qualche anno è nel circuito di quelle che contano, ha un tempo personale di 2 ore e 23 minuti e 44 secondi (significa che in 3 minuti e una manciata di secondi è in grado di fare un chilometro..), un palmarès di livello con il picco della medaglia d’argento conquistata nel 2013 ai mondiali di Mosca e un oro nella mezza maratona ai Giochi Del Mediterraneo.
La Straneo è il volto giusto per la campagna di Bridgestone perché il suo sogno di sportiva non si è fermato neanche davanti ad una prova difficilissima, una rara malattia, la sferocitosi, che modifica la forma dei globuli rossi e causa l’anemia. Proibito correre anche solo per passione, così nel 2010 ha deciso di operarsi e le è stata asportata la milza per far fronte alla malattia.
Un intervento che è stato come rinascere e che ha spinto con forza Valeria, lavoratrice e madre di due figlie, verso nuovi obiettivi facendole riscoprire la passione per la corsa che era una componente della sua vita ma che da quell’operazione ha preso centralità nella sua quotidianità, arrivando ad essere un’atleta d’élite alla soglia dei quarantenni portandosi subito tra le prime del mondo.