A quasi un anno dalla morte di Prince sono stati pubblicati nuovi documenti che fanno luce sulla morte del cantante, scomparso improvvisamente a 57 anni lo scorso aprile.
All’interno della sua abitazione, setacciata a meno di una settimana dalla morte, sono stati trovati molti antidolorifici da prescrizione nascosti in barattoli di vitamine. The Star Tribune scrive che in un flacone di Vitamina D sono state trovate pillole di Zofran, medicinale a base di ondasetrone, principio attivo utilizzato come antiemetico e in generale per lenire gli effetti collaterali da astinenza da oppiacei.
Altre sostanze non specificate sono state trovate vicino al testo scritto a mano di U Got the Look, in un contenitore che riporta il nome di Peter Bravestrong, alias spesso usato dal cantante.
Sia il Dottor Michael Schulenberg che il bodyguard dell’artista, Kirk Johnson, hanno ammesso di aver aiutato Prince a trovare alcuni farmaci – il medico ha dichiarato che l’ossicodone fu prescritto a Johnson per non violare la privacy del musicista – ma, al momento della perquisizione, gli investigatori non sono stati in grado di risalire alla provenienza del fentanil, antidolorifico il cui abuso avrebbe portato alla morte di Prince lo scorso 21 aprile.
Inoltre, dai documenti risulta che gli interrogatori alle persone presenti a Paisley Park la mattina in cui Prince fu trovato morto siano inconsistenti e, a tratti, contraddittori. Il mistero si infittisce.