E così si è alzato il sipario sul nuovo gioiellino tecnologico di Samsung. Nel corso del Samsung Unpacked, tenutosi a New York, è stato infatti presentato il Galaxy Note 8. Già, l’erede di “quel” Note 7 che tante gatte da pelare ha dato alla casa coreana, che non a caso ha proposto un evento breve, efficace e improntato a caratteristiche tecniche e affidabilità del brand. Se la serie Note è nata, principalmente, per il mondo professionale, la sua ottava iterazione alza l’asticella del concetto di phablet, l’ibrido tra smartphone e tablet per chi vuole portarsi l’ufficio in tasca. E lo fa, innanzitutto, con un superlativo display Quad HD+ Super AMOLED, dalla risoluzione tale per cui l’utente deve muovere meno il dito per scorrere le schermate. Detta così pare poco, ma a livello di produttività è tutto un altro discorso. Rimane e migliora, ovviamente, S Pen, il pennino che uno potrebbe considerare un accessorio d’antan e che, invece, rende intuitivo il prendere appunti su uno schermo digitale. Le due fotocamere frontali, da 12 megapixel, tradiscono un certo trasporto per la creatività, mentre per il sensore frontale, da 8 megapixel, potrete sempre dire che vi serve per le video-conferenze e non certo per i selfie (non vi crederà nessuno).
Il dispositivo, che è già in pre-vendita ma sarà disponibile dal 15 Settembre a un prezzo che dovrebbe partire da 990 euro (facile che sia più caro), utilizza Android 7.1.1 come sistema operativo, ben gestito da un processore Octa-Core di potenza variabile a seconda di modello e paese. Le dimensioni sono generose, ma tutto sommato compatte vista la tipologia: 162,5 x 74,8 x 8,6 mm, e un peso di 195 grammi. La memoria RAM è di 6 GB, mentre quella d’archiviazione è disponibile in tagli da 64, 128 e 256 GB. La batteria (niente battute, per favore) è da 3300 mAh, e può essere caricata sia via cavo che wireless, anche in modalità ultra-rapida.
Quello che in apparenza sembra uno smartphone gigante, o ben che vada un Note più bello e potente, è in realtà un dispositivo che ha il suo perché commerciale. Il gran lavoro fatto sul display, per esempio, permette di utilizzare con grande precisione la S Pen, che coadiuvata da software personalizzati rivoluziona l’approccio alle attività lavorative in mobilità. Una sfilza di paroloni per dire che, provato il Note 8, difficilmente si rinuncia alla comodità del suo pennino. Senza contare che il design è davvero riuscito e che, comunque, parliamo di un dispositivo Android e quindi con un parco software pressoché infinito. Rimandando a una futura prova ogni valutazione obiettiva, va dato il merito a Samsung di aver saputo rialzare la testa in un settore dove aveva perso terreno e credibilità. Un risultato ottenuto con molto lavoro e che, a prima vista, pare toccare livelli di assoluta eccellenza. Ben fatto.