Vuoi conservare i tuoi pezzi preferiti per sempre, senza perdere qualità audio? Trasformali in DNA. L’invenzione è frutto del lavoro della società Twist Bioscience – un’azienda di professoroni che collabora con Microsoft –, che ha “codificato” in DNA già due brani, Smoke on the Water dei Deep Purple e Tutu di Miles Davis. Con questo metodo sarà possibile conservare informazioni per sempre, senza nessuna perdita di qualità ed evitando ogni rischio di deperimento del supporto.
Ma perché gli scienziati di Twist Bioscience stanno impiegando tempo e risorse per un progetto del genere? I motivi sono sostanzialmente due: i supporti digitali sono comodi, sì, ma occupano spazio fisico e deperiscono nel giro di qualche centinaio di anni (nel migliore dei casi). La musica conservata tramite DNA, invece, si manterrà intatta per centinaia di migliaia di anni e, soprattutto, occupa uno spazio centinaia di volte più piccolo. Facciamo un esempio: l’intera discografia dei Led Zeppelin si “restringerebbe” fino ad arrivare alla dimensione di un granello di sabbia. Comodo, no?
La codifica dei brani di Miles Davis e dei Deep Purple costituisce un traguardo importantissimo: è la prima volta che il DNA viene utilizzato in questo modo e le possibili applicazioni sono praticamente infinite.