Le ultime news
«Ho il cuore a pezzi per tutte le donne che hanno sofferto a causa di questi atti imperdonabili. Ho deciso di lasciare mio marito». Così la moglie di Harvey Weinstein, Georgina Chapman, stilista di Marchesa, ha annunciato tramite un comunicato a People la decisione di separarsi dal produttore a seguito dello scandalo sessuale che lo vede protagonista. «Prendermi cura dei bambini è la mia priorità e chiedo ai media di rispettare la nostra privacy» ha aggiunto la Chapman, che da Weinstein ha avuto due figli di quattro e sette anni. Nel frattempo secondo TMZ il produttore sarebbe volato in Europa per curare la propria dipendenza dal sesso.
Intanto nelle ultime ore si moltiplicano i nomi delle attrici celebri che hanno denunciato le molestie. A partire da Asia Argento che ha raccontato al New Yorker di aver subito violenza dal produttore. I fatti risalgono al 1997, quando l’attrice aveva 21 anni: ha spiegato di essere stata invitata ad un party in Costa Azzurra per B. Monkey – Una donna da salvare, il film distribuito dalla Miramax in cui recitava. Sarebbe invece stata portata nella suite di Weinstein, dove è stata costretta a subire del sesso orale: «Mi terrorizzava, era un uomo troppo grosso per me. E’ stato un incubo». Asia Argento poi ha dichiarato di aver frequentato il produttore per diverso tempo, avendo con lui anche rapporti consensuali: «Non ho detto nulla finora perché avevo paura che potesse distruggermi come ha fatto con molte altre persone. Che potesse rovinare la mia carriera». L’attrice ha anche detto di aver inserito nella sua opera prima, Scarlet Diva, una scena che ricorda questo episodio di violenza.
I wrote and directed this scene in 1999. #Weinstein pic.twitter.com/VFRJQM0O4M
— Asia Argento (@AsiaArgento) 10 ottobre 2017
Anche Gwyneth Paltrow ha deciso di rompere il silenzio: «Ero una ragazzina, ero appena stata assunta, ero pietrificata» ha detto l’attrice, che a 22 anni era stata da poco scritturata per Emma quando il produttore cercò di farsi fare un massaggio e di portarla in camera da letto in un hotel di Hollywood. La Paltrow all’epoca era fidanzata con Brad Pitt che affrontò Weinstein. Ma il produttore chiamò furibondo l’attrice che, per paura di ritorsioni, decise di non raccontare nulla.
«Ho avuto una brutta esperienza con Harvey Weinstein da giovane, per questo smisi di lavorare con lui e consigliai ad altri a non farlo» ha affermato Angelina Jolie, che ha raccontato di essere stata importunata dal produttore che ai tempi di Scherzi del cuore (fine anni Novanta). Tra le attrici che sono uscite allo scoperto anche Mira Sorvino e Rosanna Arquette.
Cosa è successo
Il 5 ottobre il New York Times ha pubblicato un’inchiesta dove sosteneva che negli ultimi 30 anni il celebre produttore cinematografico americano Harvey Weinstein ha ricevuto molte denunce per abusi e molestie sessuali. L’inchiesta è basata su interviste a dipendenti ed ex impiegate delle sue case di produzione, su email e documenti legali anche interni alle compagnie. Weinstein avrebbe raggiunto un accordo con almeno otto donne che lo avevano accusato e ha dichiarato che si sta facendo aiutare da un terapista: «Il modo in cui mi sono comportato in passato con le mie colleghe ha provocato molto dolore e me ne scuso sinceramente. Sto cercando di migliorare, so di avere ancora molta strada da fare».
I nomi coinvolti
Il volto più celebre coinvolto nell’inchiesta è quello di Ashley Judd: l’attrice ha raccontato che 20 anni fa andò all’Hotel Peninsula di Beverly Hills per una colazione di lavoro. Weinstein invece la fece salire in camera e con indosso un accappatoio le chiese se poteva fargli un massaggio o guardarlo mentre si faceva la doccia. Tra le principali accusatrici di Weinstein c’è anche Rose McGowan. «Questa è la ragazza che è stata vittima di un mostro. Questa è la ragazza che avete coperto di vergogna con il vostro silenzio» ha scritto l’attrice di Streghe e Planet Terror su Twitter con una suo foto da giovane.
This is the girl that was hurt by a monster. This is who you are shaming with your silence. pic.twitter.com/TrtRNiYfIT
— rose mcgowan (@rosemcgowan) 8 ottobre 2017
Tra le vittime di Weinstein, secondo il NYT, ci sarebbe anche un’italiana, Ambra Battilana, testimone del processo Rubis bis sulle notti del bunga bunga. Nel 2015, avrebbe chiamato la polizia accusando il produttore di averla palpeggiata. Ma nel frattempo sono emerse anche altre storie: Lauren Sivan, ex reporter per la Fox News, ha raccontato che 10 anni fa Weinstein si masturbò davanti a lei e Elizabeth Karlesn, una produttrice che lavorò con lui una trentina d’anni fa, ha spiegato che se lo trovò nudo nel letto.
La reazione di Hollywood
Nei giorni scorsi Rose McGowan ha scritto su Twitter: «Donne di Hollywood, il vostro silenzio è assordante».
Ladies of Hollywood, your silence is deafening.
— rose mcgowan (@rosemcgowan) 7 ottobre 2017
Domenica 8 ottobre anche il New York Times è tornato a parlare del caso, sottolineando come poche persone dello show-biz americano (di solito molto attento a questo tema) abbiano espresso pubblicamente solidarietà nei confronti delle donne molestate. Tra i volti noti che lo hanno fatto subito sui social ci sono Lena Dunham, Amber Tamblyn, Brie Larson e Seth Rogen.
The woman who chose to speak about their experience of harassment by Harvey Weinstein deserve our awe. It's not fun or easy. It's brave.
— Lena Dunham (@lenadunham) 5 ottobre 2017
As always, I stand with the brave survivors of sexual assault and harassment. It's not your fault. I believe you.
— Brie Larson (@brielarson) 5 ottobre 2017
Meryl Streep ha rilasciato una dichiarazione contro il produttore dove afferma che «Le donne coraggiose che hanno alzato la voce per raccontare questi abusi sono delle eroine». L’attrice premio Oscar ha sottolineato che «Non tutti sapevano, Harvey ha sostenuto moltissimo il mio lavoro ed è sempre stato rispettoso con me e molti altri con cui ha collaborato. Non sapevo di queste azioni, non sapevo che avesse avuto incontri nella sua camera d’albergo, nel suo bagno, o compiuto azioni inappropriate o violente. Il comportamento non è scusabile e l’abuso di potere è familiare. Ogni voce che si alza, viene ascoltata e accreditata dai media contribuirà a cambiare la situazione».
Tra domenica e lunedì sono arrivate anche le dichiarazioni di altre star: da Mark Ruffalo a Judi Dench, da Susan Sarandon a Julianne Moore. E in seguito pure quelle di George Clooney, Jennifer Lawrence e Kate Winslet.
To be clear what Harvey Weinstein did was a disgusting abuse of power and horrible. I hope we are now seeing the beginning of the end of these abuses.
— Mark Ruffalo (@MarkRuffalo) 8 ottobre 2017
Huge respect for @AshleyJudd and all the women who broke their silence for the article on Harvey Weinstein. Brave.
— Susan Sarandon (@SusanSarandon) 7 ottobre 2017
1. Coming forward about sexual abuse and coercion is scary and women have nothing to be gained personally by doing so.
— Julianne Moore (@_juliannemoore) October 9, 2017
2. But through their bravery we move forward as a culture, and I thank them. Stand with @AshleyJudd @rosemcgowan and others.
— Julianne Moore (@_juliannemoore) October 9, 2017
Qualche ora fa era uscita la notizia che Donna Karan, amica di Weinstein, l’avesse difeso in un’intervista al Daily Mail, dove pare sostenesse che «le donne se la fossero cercata. Forse ci dovremmo chiedere se il modo in cui ci si veste non suggerisca che è quello che vogliamo». Rose McGowan ha subito twittato contro la stilista: «Il tuo è un deplorevole sostegno e incoraggiamento, è un crimine morale. Sei feccia con un bel vestito addosso».
Donna Karan you are a DEPLORABLE Aiding and abetting is a moral crime. You are scum in a fancy dress pic.twitter.com/Vze7lnpdvj
— rose mcgowan (@rosemcgowan) 10 ottobre 2017
Dopo che sui social era partita una campagna contro la Karan, sono arrivate subito le scuse: «Le mie dichiarazioni sono state estrapolate dal contesto. Credo che le molestie non siano accettabili, sono dispiaciuta per chiunque si sia sentito offeso e mi dispiace per tutte le vittime».
La lettera di Weinstein alla ‘Hollywood che conta’
Harvey Weinstein è stato licenziato dalla Weinstein Company, la società di cui è il co-fondatore. Ma prima di questo, sempre secondo il New York Times, il produttore domenica 8 ottobre avrebbe mandato una mail ad alcuni nomi influenti e agenti di star di Hollywood dove chiedeva disperatamente aiuto: “Il consiglio sta pensando di licenziarmi. Tutto quello che chiedo è di potermi prendere una pausa per cercare aiuto e terapia. Che sia in una clinica o in qualunque altro luogo, permettetemi di avere una seconda chance. […] Cerco disperatamente il vostro aiuto. datemi il tempo di fare terapia. Non lasciate che mi licenzino. Se l’industria mi supporta, questo è tutto quello di cui ho bisogno”.