… e viveinuuuna groooottaaaaaaaal fre-e-ddooeal ge-e-e-looooo…
«Ok, molto bene! Ora piccola pausa di 10 minuti, e poi riprendiamo tutti insieme di nuovo daccapo. Ripartiremo da Astro del ciel. Pagina 2!».
Il nostro capo coro è mosso dalle migliori intenzioni, ma sa essere una vera spina nel fianco, quando vuole. Forse è solo che tiene tremendamente al successo dell’annuale festa/evento natalizio aziendale, che assume ogni volta di più i contorni di una recita scolastica. Ora, però, non ci dà un secondo di tregua. Tutti i dipendenti di Rolling Stone sono coinvolti, dall’editore all’ultimo anello della catena sociale dell’editoria fighetta. Ci ha concesso 10 minuti di pausa, e 10 saranno. Non un secondo di più, quindi è meglio sbrigarsi. C’è chi fuma una sigaretta, chi divora un pacchetto di Baiocchi dalla macchinetta, chi ne approfitta per farsi confessare dal cappellano, che abbiamo a disposizione per tutto dicembre, e che è stato temporaneamente sistemato alla scrivania del direttore. E poi c’è chi, come me, si sgranchisce le gambe passeggiando fuori dal teatro di posa, che usiamo per le prove.
È in questo momento che, dallo studio vicino, sento urlare “IO CI VEDOOOO”. Parole che mi suonano sorprendentemente familiari. Come risucchiato da un vortice emotivo, spalanco la porta dello studio e mi rendo conto che avevo ragione. Era proprio ciò che immaginavo!
Sono sul set di Una poltrona per due, e davanti a me c’è Eddie Murphy, inginocchiato e trascinato via da due poliziotti, e Dan Aykroyd vestito come un boss di Wall Street. Stanno ridacchiando fra di loro, si accorgono di me quasi per caso. Dan è il primo a rivolgermi la parola.
Aykroyd: Possiamo aiutarla?
No… scusate… stavo facendo due passi, ho sentito una battuta familiare e non ho resistito. Ora torno alle prove.
Aykroyd: Ah, sei uno di quelli della recita?
Sì. Sarebbe più un grande evento aziendale, in realtà…
Ci raggiunge Eddie.
Murphy: Ehi Dan, chi è questo?
Aykroyd: Uno di quelli di Rolling Stone.
Murphy: Vi ho visti arrivare oggi. State preparando una recita, no?
Sì… un evento diciamo… dove ci sono anche momenti di intrattenimento.. alcuni musicali… altri…
Murphy: Ok, ok. Come vuoi tu. Ti spiace se torniamo alle prove?
Ma, scusate, anche voi provate?
I due scoppiano a ridere, guardandomi come se fossi pazzo.
Aykroyd: Forse non hai visto il calendario: siamo a dicembre inoltrato!
Murphy: Il 24 si va in scena con Una poltrona per due!
Murphy lo strilla con eccessiva enfasi, suggerendo ad Aykroyd un cinque alto, prontamente ricambiato.
In scena?! Ma se è un film!
Murphy: Questo solo perché siamo incredibilmente bravi. In realtà, andiamo live ogni anno con lo stesso copione.
Non ci credo! E perché lo fate?
Aykroyd: Perché siamo dei visionari, abbiamo capito per primi che il cinema è destinato a fallire. Una volta che hai girato il film, tu non servi più. Invece così, ogni settembre, il telefono del nostro agente inizia a bollire.
Ma non avete paura di restare per sempre imprigionati nel vostro personaggio?
Murphy: Queste sono seghe mentali da dilettanti. E poi, che alternativa avremmo? Dan non è mai più stato richiamato dagli Acchiappafantasmi, e nemmeno a fare la comparsa nei video di Zucchero. Invece qui c’è sempre bisogno di lui.
Aykroyd: E guarda com’è felice Eddie… Vorresti farlo tornare alla sua carriera legale?
Carriera legale?
Aykroyd: Mai sentito parlare dell’omonima legge? Merito suo!
In quel momento le urla del capo coro mi riportano ai miei impegni.
Allora… in bocca al lupo per la prima!
Aykroyd: E speriamo non ultima. Dico bene, Ed?
Murphy: Dici bene, Dan.
Io torno alle prove, ancora meravigliato per la scoperta, quando, all’improvviso, leggeri fiocchi di neve cominciano a cadere dal cielo. Da dentro al teatro, le voci di Dan e Eddie raccontano di come quell’anno la speculazione sul grano abbia causato grossi cambiamenti nelle loro vite. Adesso è veramente Natale.