Tiziano Ferro mi deve 10mila lire. Si parla del 2001, attualizzate valgono quasi 7 euro. Avevo 11 anni e l’amore, per me, aveva il viso di Paola, una ragazzina bella quanto perfida. In quell’anno esce Rosso Relativo: “La voglia scalpitava, strillava, tuonava,cantava…Da notte fonda nel petto di..Paola..oh..Paola…” E io, convinto sia un segno del destino che un mio omonimo ami anch’egli una Paola, mi precipito dal primo senegalese e acquisto per la prima volta un cd masterizzato. Diecimila lire appunto. Quel pezzo lo ascoltavo tipo 3 volte al giorno, con picchi di 6 in corrispondenza dei giorni nei quali la stronzetta mi lasciava e mi riprendeva.
Tiziano Ferro era diventato per me un super guru, un domatore professionista delle farfalle che durante l’adolescenza ti sconquassano lo stomaco peggio che la gastrite. Immaginate come posso esserci rimasto nel momento in cui rivela al mondo di amare gli uomini. Come aveva potuto ingannarmi? Tu mi parli di quel congegno infernale che è la donna senza mai aver avuto i codici di accesso, senza mai aver voluto accedervi. E io come uno stupido ad ascoltarti.
“Ah, ma l’amore è uno solo, è universale”. Non è vero. Già di per sé ogni amore si compone di milioni di sfumature (rosa o marroni a seconda del periodo), figurarsi se quello tra uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna possono essere uguali tra loro. Mi sono sentito tradito, avevo perso quel clima di confidenza che si era creato tra me e Tiziano 10 anni prima grazie a Rosso Relativo. Non è omofobia, gli amici gay ce li ho anch’io, sarebbe stato lo stesso se uno di loro mi avesse detto di aver finto per anni la sua omosessualità. Ricky Martin fu il primo a tradire e anche quella fu una pagina triste per la musica pop. Cantava di Vida Loca con le tette di Nina Moric che gli distraevano la guida e va a finire che in realtà non gliela distraevano affatto. E noi come degli stupidi ad ascoltarlo.
La sessualità dei cantanti ci interessa ed è anche cosa nostra proprio perché sono loro a metterla al centro del palco, rendendola il filo conduttore della discografia, il motore dei concerti e dei loro guadagni. La musica non è finzione. Se Vasco Rossi, oh mio dio non voglio nemmeno pensarci, rivelasse di aver mentito mi incazzerei eccome, se lo facesse Robert De Niro no.
Badate bene che questo sfogo è cruciale. Stanno nascendo tonnellate di popstar – la macchina dei talent è sempre incinta – in odore di gayezza ( sacrosanta e legittima ) ma con testi e videoclip totalmente “eterodiretti”. Che stridono con la sfera affettiva del cantante ma compiacciono le folle di ragazzine paganti.
Allora io dico, caro cantante gay non dichiarato, se le canzoni le indirizzi tutte alle donne, se posi tra labbra e capezzoli femminili poi non ti stupire del clamore mediatico quando si saprà che convivevi da anni con un panettiere calabrese. Stai costruendo una bomba che ti deflagrerà tra le mani. Con estrema soddisfazione di Novella 2000 e generale incazzatura dei fan. Perché la paura è quella di perdere pubblico. Ma se, per tenerti stretta una carriera milionaria, sei disposto a mentire su una delle cose più belle e importanti al mondo – l’ammmore che tanto canti – i fan non te li meriti.
L’Italia è piena di ragazze e ragazzi che vivono il proprio amore omo con vergogna e sensi di colpa, repressi da una società di repressi. Con una voglia crescente e incontrollabile di urlare a tutti la loro natura. E allora perché tu, che hai milioni di euro, non trovi il coraggio di fregartene della maggioranza e vomitare in testa a Giovanardi dichiarando a tutti cosa ami? Un personaggio di successo che parla liberamente delle proprie preferenze sentimentali, tanto più se palesi a tutti, è un carburante potentissimo per dare forza a chi è stato costretto a vivere dietro un paravento. Se sei gay dunque, ti prego, non cantare etero. Perché le canzoni sono una cosa seria.
Voglio infine tranquillizzare tutti sul fatto che poi tra me e Tiziano Ferro i rapporti si sono rimarginati. Ho apprezzato la chiarezza e ho continuato a comprare i suoi cd masterizzati. A mio parere continua ad essere il più grande scrittore di canzoni d’amore dopo Cesare Cremonini. Ecco a proposito Cesare, se anche tu avessi qualcosa da rivelare, fallo subito. Prima che un altro tuo pezzo diventi la colonna sonora della mia ennesima delusione d’amore etero.