Sanremo, i 13 momenti trash della prima puntata del Festival | Rolling Stone Italia
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I 13 momenti trash di Sanremo

Dopo la prima puntata del Festival andata in scena ieri sera, facciamo una raccolta del meglio, ma soprattutto del peggio, di quanto visto sul palco dell'Ariston.

I 13 momenti trash di Sanremo

Claudio Baglioni, Michelle Hunziker. Foto via IPA

Tredici imperdibili considerazioni su Sanremo 2018:

1) È il primo evento televisivo della storia in cui la conduttrice quarantenne ha i lineamenti con cui è venuta al mondo e il conduttore uomo, perfino accanto a Ornella Vanoni, risulta essere un bizzarro incrocio tra Ridge, Renato Balestra e un rettiliano. È più un sintomo inequivocabile di cambiamento questo, che tutti i #MeToo del mondo. #YouToo Giacomo Urtis, eh Claudiè?

2) Fiorello è Fiorello, per cui pure se i suoi testi non erano memorabili (“I giovani oggi vanno su YouTube” si poteva dire 5/6 anni fa, “oggi i giovani sono su musically” sarebbe stato già un po’ più moderno), insegna a tutti che stare sul palco è un talento. Potrebbe sedersi sul palco a braccia conserte e rispondere alle domande di Mollica per 148 ore ininterrotte e riuscire comunque a tenere sveglio il pubblico.

3) Detto ciò, la gag con il finto contestatore che doveva essere il nuovo “cavallo pazzo” e invece era al massimo un “ronzino psicotico”, mi lascia perplessa. Cioè, mi state dicendo che io con il pass stampa, dopo 15 anni che vado a Sanremo, facendo un programma Rai, non riesco a fare la gnorri e a provare a entrare all’Ariston senza sentirmi dire “E lei dove minchia va?”, e questo col piumino da cordata sul K2, è riuscito a salire addirittura sul palco? Se siamo messi così, mi sa che le misure anti-Isis a Sanremo sono più o meno “oh, se qualcuno spara in teatro tirategli un ranuncolo!”.

4) il vero dramma di questo festival riguarda gli autori. Oh, abbiamo Favino, che gli facciamo fare? Facciamolo cantare. Oh, abbiamo la Hunziker, che le facciamo fare? Facciamola cantare! Oh, abbiamo il cast del film di Muccino, che gli facciamo fare? Facciamoli cantare. Oh, abbiamo Fiorello, che gli facciamo fare? Facciamolo cantare. Chi invitiamo poi? Morandi e Tommaso Paradiso, così li facciamo cantare. La Pausini, col fatto che non poteva cantare per via della laringite, li ha totalmente destabilizzati. E infatti l’hanno chiamata al telefono, poi non sapevano che cazzo farci e l’hanno tenuta 40 minuti lì, con la cornetta appesa, manco avesse chiamato Fastweb per una bolletta pazza.

5) La gag di Michelle che perde la scarpa e i due conduttori che gattonano sul palco è un’idea che Paolo Ruffini avrebbe trovato trash.

6) La Hunziker, Gianni Morandi e la lasagna della nonna, sono quelle cose che non cambiano mai nei secoli. Michelle è talmente perfetta che ieri aveva perfino qualcosa di sinistro. L’abito scollato lasciava intravedere un paesaggio così scolpito che pareva, anziché un qualunque paio di tette, il busto di Barbie. Detto ciò, il feeling con Favino è più o meno quello che ha Fabrizio Moro con la tricologia e tratta Baglioni come un bambino scemo a cui aggiustare il farfallino ‘che la prima comunione è tra mezz’ora, ma è sempre lei. Brava, disinvolta, sorridente, immutabile. Come Sanremo.

7) Michelle scende dal palco e chiede a una signora impellicciata se ha un account su instagram. Lei dice che sì, lo ha e riferisce il nome dell’account alla nazione. Dopo mezz’ora ha 20 000 follower. Il Pd l’ha messa capolista in Liguria stamattina.

8) Io amo Pierfrancesco Favino, ma sul palco riesce essere il guitto che non è quando recita. Impostato, antico, formale, barocco, quasi quasi lo preferivo sul camion Scheggia per Barilla. E ho detto tutto.

9) La canzoni sono mediamente belle e quindi “sparategli”, dopo anni e anni, non è trend topic su twitter. Quanta malinconia.

10) Il bassista di Enrico Ruggeri, aria da turnista reduce da una rissa al concerto dei Metallica, è il personaggio del Festival.

11) Ieri su twitter tutti scrivevano che la vecchia sul palco che ballava era l’equivalente della scimmia di Gabbani lo scorso anno. Considerata l’agilità della vecchietta, provate a dirglielo di persona: vi fa un culo così.

12) Ho amato The Kolors, Gazzè, Rubino e Stato sociale, ma il momento Facchinetti/Fogli che cantano guardandosi negli occhi è stato di un’intensità mai registrata al Festival. Parevano i due cowboy gay di Brokeback Mountain che si rincontrano nella vasca di Cocoon 50 anni dopo.

13) Aggiornamento: la signora impellicciata del pubblico ha appena scritto su Instagram che ringrazia gli italiani e specifica che la sua pelliccia era ecologica, come una Ferragni qualunque. Insomma, Sanremo ha creato un mostro. L’ennesimo.