L’astrofisico Stephen Hawking se n’è andato il giorno del Pi greco, a 139 anni esatti dalla nascita di Albert Einstein. Due menti speciali, a cui invidio soprattutto la leggerezza, la capacità di irrompere e farsi ascoltare nel ciclone plastificato che è il mondo della comunicazione. «Siamo profondamente addolorati per la morte oggi di nostro padre. È stato un grande scienziato e un uomo straordinario, il suo lavoro vivrà ancora molti anni dopo la sua scomparsa», ha detto la famiglia attraverso un comunicato.
Nato l’8 gennaio 1942, Hawking era direttore del Dipartimento di matematica e fisica teorica dell’università di Cambridge. Cosmologo, fisico, matematico e astrofisico, è noto soprattutto per lo studio dei buchi neri e dell’origine dell’universo. Ma Hawking era di più, era un’icona.
Non è su Rolling Stone che troverete il meglio dei suoi scritti scientifici – Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo, per esempio, ha cambiato la vita di centinaia di ricercatori di astrofisica. Ma allo stesso modo non potevamo non celebrarne la vita. Perché anche dal nostro punto di vista laterale, con le cuffie nelle orecchie e tutto il resto, lo vediamo ancora chiaramente. Abbiamo deciso di ricordarlo con la musica, che è un po’ la nostra ricerca infinita, il nostro buco nero, e di farlo con la stessa leggerezza che a lui veniva così naturale.
La sua voce è in due album dei Pink Floyd
Nel 1994 i Pink Floyd pubblicano The Division Bell, uno degli album più discussi della loro discografia. In Keep Talking, uno dei pochi brani in cui David Gilmour si avventura in un solo con il talkbox, appare la voce di Stephen Hawking. L’idea è venuta a Gilmour dopo aver guardato una pubblicità della BT: «Mi sono messo a piangere, è lo spot televisivo più potente che io abbia mai visto». La stessa pubblicità è stata utilizzata in Talkin’ Hawkin’, nell’ultimo album The Endless River.
Bowie lo preferisce a Elvis Presley
Nel 1999 David Bowie ha rilasciato una lunga intervista a Rolling Stone. Tra le varie domande ce n’è una dedicata al suo compleanno, lo stesso giorno di quello di Elvis Presley. «Mia madre non mancava mai di farmelo notare. Era affascinata dall’idea. In tempi più recenti, sono più attirato dall’idea di condividerlo con Stephen Hawking».
È un grande appassionato di musica classica…
Nel 1992 Sue Lawley ha intervistato Hawking per il programma di BBC Radio Desert Island Discs. Come avrete intuito è una trasmissione dedicata agli “album da portare su un’isola deserta”, e all’epoca Hawking raccontò del suo amore per la musica classica: Poulenc, Brahms, Beethoven – «L’ho scelto per un romanzo di Aldous Huxley, un brutto libro ma con la musica giusta. Se dovessi trovarmi su quell’isola vorrei ascoltare il terzo movimento dell’Opus 132 per quartetto d’archi» -, Mozart e Puccini.
… e di musica leggera
Tra i dischi da portare su un’isola deserta compaiono anche i Beatles (Please Please Me) ed Edith Piaf (Je ne regrette rien), ma è nel 2015, in occasione di un AMA per Reddit, che l’astrofisico ha rivelato la sua canzone preferita in assoluto. Si tratta di Have I Told You Lately di Rod Stewart.
Ha cantato Galaxy Song dei Monty Python
Come abbiamo già detto, Stephen Hawking si è sempre dimostrato autoironico e leggero. La dimostrazione definitiva è arrivata ad aprile 2015, quando in occasione del Record Store Day ha inciso – su un bel vinile 7 pollici, in edizione limitata – la sua “cover” di Galaxy Song dei Monty Python. Potete ascoltarla qui sopra.
In molti sono convinti che la voce computerizzata di Satisfaction di Benny Benassi sia quella dello scienziato
Il maggior successo di Benny Benassi – primo estratto dall’album Hypnotica, uscito nel 2002 – è Satisfaction. La conoscete tutti, e c’è davvero tanta gente convinta che la voce computerizzata che ripete “Push me / And then just touch me / Till I can get my satisfaction” sia proprio quella dello scienziato. Ovviamente non è così, ma è bello sognare.
Mc Hawking
Ken Lawrence è un rapper che impersona la versione nerdcore di Stephen Hawking. Si fa chiamare MC Hawking ed è diventato famoso all’inizio del nuovo millennio. Tra i brani più memorabili ricordiamo: Fuck the Creationists (sulla falsariga del classico degli N.W.A.), E=MC Hawking e What We Need More Of Is Science.
Ha consolato una fan degli One Direction
In occasione di un evento all’Opera House di Sydney, Stephen Hawking ha risposto alle domande del pubblico. «C’è un universo parallelo in cui Zayn Malik è ancora negli One Direction?», gli ha chiesto una fan disperata. «Finalmente una domanda su un tema importante», ha risposto Hawking. «Il mio consiglio per tutte le ragazze dal cuore spezzato è di studiare la fisica teorica, perché un giorno forse si proverà l’esistenza di universi paralleli. E magari, proprio in uno di questi, Zayn Malik sarà ancora negli One Direction. E forse ce n’è un altro in cui siete felicemente sposati».
Un personaggio di un’opera di Philip Glass è ispirato a lui
Nel 1992 la Metropolitan Opera di New York City ha commissionato un’opera al compositore Philip Glass. Si chiama The Voyage ed è dedicata ai 500 anni dalla scoperta di Cristoforo Colombo. Nel prologo appare uno scienziato in sedia a rotelle – ispirato appunto a Stephen Hawking – che si interroga sulla natura del tempo e dello spazio.
È protagonista di una Epic Rap Battle of History
Il settimo episodio della prima stagione di Epic Rap Battles of History, una webserie di “battaglie rap” immaginarie tra personaggi storici, vede contrapposti Albert Einstein e Stephen Hawking. Le sua barra più memorabili? “I’ll be stretching out the rhyme, like gravity stretches time / When you try to put your little p-brane against this kind of mind! / I’m the best! I’m the Snoop Dogg of science!” e “There are ten million, million, million, million, million, million, million, million, million particles in the universe that we can observe / Your mama took the ugly ones and put them into one nerd!”.
P.S. Poche ore fa è arrivata la notizia della fine della relazione tra Gigi Hadid e Zayn Malik. Forse l’universo di cui parlava Hawking per consolare la giovane fan non è così parallelo come ci si poteva immaginare.