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Stranger Things è un plagio?

I fratelli Duffer, creatori del popolare show di Netflix, avrebbero copiato un corto del 2012 intitolato 'Montauk'.

Stranger Things è un plagio?

Millie Bobby Brown, la star di "Stranger Things", è uno degli ospiti del video

I fratelli Duffer, creatori di Stranger Things, sono stati accusati di plagio. Non bastavano le testimonianze di abusi verbali nei confronti delle donne del set – “Ho personalmente visto due uomini in una posizione di potere andare a cercare e abusare verbalmente di diverse donne. Mi sono promessa che, se mi fossi trovata di fronte a una situazione del genere, avrei fatto qualcosa a riguardo. Ho 11.500 followers che possono leggermi, TIME IS UP”, ha scritto su Instagram una macchinista della troupe -, ora arrivano anche le accuse di Charlie Kessler, l’autore di un corto del 2012 che sembrerebbe somigliare un po’ troppo da vicino allo show di Netflix. E leggendo la sinossi dell’opera sembra che ci siano tutti gli elementi per scatenare un putiferio.

Kessler sostiene di aver inviato il corto ai Duffer durante una festa del Tribeca Film Festival. Montauk, questo il titolo dell’opera, racconta della scomparsa di un bambino, di un poliziotto con un passato complicato, di sperimentazioni del governo sui bambini e mostri di altre dimensioni. Più o meno gli stessi ingredienti che hanno reso Stranger Things – e una tonnellata di opere nate negli anni ’80 e ’90, diciamoci la verità – un successo. Potete vedere un estratto del corto, recuperato da TMZ, qui sotto.

Come se non bastasse, la serie dei Duffer era inizialmente ambientata a Montauk, e non a Hawkins, e il nome della cittadina è stato addirittura utilizzato come titolo provvisorio, come si può leggere dalla casting call di Winona Ryder che gira in rete da alcune ore: “You have a self tape requeste for the Netflix series Montauk, starring Winona Ryder and by the creators of Wayward Pines”.

Le somiglianze, bisogna dirlo, sono molte, e questa volta non si tratta di “citazioni” un po’ troppo esplicite ad alcune opere degli anni ’80 – i Goonies, The Body e altri scritti di Stephen King – ma, almeno secondo Kessler, di una violazione del diritto d’autore. Al momento in cui scriviamo non sono arrivate comunicazioni ufficiali né da Netflix né dai Duffer, ed è possibile che tutta la contesa venga risolta in tribunale; Kessler, infatti, ha chiesto un risarcimento economico e la distruzione di tutti i materiali “rubati” dal suo concept.

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