Tim Bergling, il produttore-DJ svedese conosciuto come Avicii, potrebbe essersi tolto la vita. La famiglia ha diffuso un comunicato a proposito della sua scomparsa, dove si legge: «Soffriva dei suoi pensieri sul significato della vita, sulla felicità. Non riusciva ad andare avanti e voleva trovare pace».
«Il nostro amato Tim era un’anima fragile, cercava risposte a domande esistenziali. Un perfezionista che ha lavorato duro e viaggiato in tutto il mondo, un’esperienza incredibilmente stressante». Avicii era in prima fila nel movimento EDM, il genere che ha dominato le piste da ballo nell’ultimo decennio.
Il suo singolo del 2011, Levels, è diventato una hit crossover che ha conquistato le classifiche di tutto il mondo. Negli anni successivi ha lavorato senza sosta alla sua musica collaborando con Coldplay, Madonna, Major Lazer e Daft Punk. Nel frattempo non ha mai smesso di suonare in tour, e nel 2014 era il terzo DJ più pagato nella famosa lista di Forbes. I suoi guadagni ammontavano a 28 milioni di dollari annui.
Ha smesso nel 2016, al massimo della popolarità. La famiglia sostiene che la decisione fosse frutto del desiderio di «trovare un equilibrio nella sua vita, per essere felice e fare quello che amava di più, cioè il musicista. Tim non era fatto per la macchina del business in cui si è ritrovato; era un ragazzo sensibile che amava i suoi fan ma scansava le luci della ribalta. Tim, sarai per sempre amato e mai dimenticato. Il ricordo di chi eri, e della musica che suonavi, ti farà vivere per l’eternità».
IL corpo senza vita di Bergling è stato ritrovato a Muscat, in Oman, il 20 aprile. Aveva 28 anni.
«Siamo grati a chi ha amato la sua musica, a chi ha ricordi preziosi legati alle sue canzoni», ha continuato la famiglia. «Grazie a chi ha organizzato iniziative in suo onore: le campane delle chiese hanno suonato per lui, così come il Coachella e, naturalmente, tutti quelli che gli hanno dedicato un minuto di silenzio».