È abbastanza assurdo che le tre sorelle Haim non si siano ancora esibite in Italia, anche perché il loro esordio ufficiale risale a un lustro fa, ma a voler essere precisi sono sulla scena da oltre un decennio, tra progetti embrionali e varie collaborazioni illustri (Julian Casablancas, Mumford & Sons, Primal Scream). Se Days are gone fu una specie di macchina da guerra radiofonica inappuntabile dalla prima all’ultima traccia – ai limiti del troppo inappuntabile – che disorientò un po’ tutti, “è una roba r’n’b o indie pop?”, il secondo lavoro in studio Something to tell you ha sciolto ogni dubbio: le Haim sono una macchina da guerra che spara pezzi radiofonici r’n’b e indie pop.
Una commistione che assieme alla loro estetica raffinata e alla disinvoltura in salsa girl band anni novanta, le ha rese apprezzatissime negli Stati Uniti e in Europa grazie al tour da spalla con Florence and The Machine. Per fortuna presto potremmo apprezzarle dal vivo anche noi, le abbiamo intervistate in occasione della loro data al Fabrique di Milano il prossimo 3 giugno.
C’è un sacco di attesa per il vostro primo concerto in Italia, cosa ti aspetti?
Oh l’Italia è un paese così romantico e pieno di bellezza, come immaginerai qui negli Stati Uniti c’è l’immagine dell’Italia come un posto da sogno e io ho sempre sognato sin da bambina di andarci, mi aspetto un pubblico romantico e pieno di bellezza.
Quindi è anche la prima volta in assoluto che vieni in Italia?
Sì! Infatti non vedo l’ora. Le mie sorelle ci sono state già per suonare con Julian Casablancas sempre a Milano, ma io a quei tempi ero troppo giovane, andavo ancora al liceo.
Per caso conosci Tommaso Paradiso?
No, chi è?
È un cantante italiano molto famoso qui, è un vostro grande fan, in un post su Facebook ha detto che rappresentate la perfezione per quanto riguarda la musica pop, lo cito: “talento, coolness, leggerezza, moda, hype e movimenti”. Che ne pensi?
Wow, grazie, che carino! Voglio assolutamente suonare insieme a lui una canzone pop!
Beh credo che ne sarebbe molto felice, magari glielo facciamo sapere. Senti ma voi siete davvero sempre così prese bene?
In linea di massima sì, facciamo il lavoro che ci piace, non possiamo lamentarci e penso non sia il caso di essere depressi stando nella nostra posizione.
Avrai risposto a questa domanda un milione di volte, però com’è avere un gruppo con le proprie sorelle?
Ci odiamo. No scherzo, è un’ulteriore fortuna alla fine dei conti. Non lo so, credo che questa cosa abbia un po’ destabilizzato la mia famiglia e i miei genitori, sai, all’improvviso tutte e tre fuori di casa. Però siamo molto felici di condividere questa cosa assieme, amiamo suonare e viaggiare e poterlo fare con le proprie sorelle è sicuramente una fortuna.
Vabbè però litigherete anche voi.
Beh sì, non fraintendere, litighiamo tutto il tempo, siamo molto diverse. Però abbiamo smesso di chiamare nostra madre quando succede! (ride)
Ho visto che Nicki Minaj ha fatto una vostra parodia durante il Saturday Night Live.
Oh santo dio, è stata una cosa assolutamente fuori di testa, non ci potevo credere. Onestamente è davvero un sogno e non avrei mai pensato che sarebbe successa una cosa del genere neanche in un milione di anni. Siamo onorate davvero per questa cosa, lei è straordinaria e ci ha fatto piangere e ridere allo stesso tempo, è stato assurdo.
Quindi voi non ne sapevate niente?
No, non ne avevamo idea! Ci hanno telefonato e abbiamo detto: cooooosa?! È stato davvero assurdo, un giorno indimenticabile.
Com’è essere una donna nell’America di Trump e del movimento #metoo?
Ah, dunque potrei dirti che non è il massimo. In realtà se devo essere onesta penso che questo sia un periodo in cui stanno cambiando molte cose, probabilmente proprio perché è l’America di Trump e degli scandali che hanno portato al movimento #metoo. In quanto donna percepisco questo cambiamento e lo sostengo, questa ondata di attivismo e di rabbia in nome delle uguaglianze verrà ricordata a lungo.