Svezia-Corea del Sud
Più che la 2ª gara d’apertura del Girone F, una vera e propria sfida a qual è la squadra più odiata dagli italiani. Gli svedesi sono quelli che ci hanno impedito di qualificarci ai Mondiali, ma sono anche gli stessi che ci hanno fatto scoprire l’arredamento low-cost, che se casualmente dovessero vincere – per coerenza – ci toccherebbe prendere ad accettate la nostra libreria BILLY. Nemmeno con la Corea del Sud i rapporti sono buoni più o meno dal 2002 (qualcuno ha detto Byron Moreno?!), ma a loro tocca un punto di default per l’autoironia. L’allenatore coreano Shin Tae-yong – il Mourinho asiatico – ha trasformato lo stereotipo per cui è praticamente impossibile distinguere un orientale dall’altro in un vantaggio: in allenamento e durante le amichevoli, la squadra ha sempre invertito i numeri di maglia per confondere gli osservatori svedesi. Certo, Heung-Min Son, l’esterno offensivo del Tottenham, a parte naturalmente. The winner takes it all, canterebbero gli ABBA. Ma a sorpresa, tra uno spot e l’altro, all’89’ entra in campo “il non convocato” Zlatan Ibrahimović e, sulle note di Dancing Queen, segna l’1 a 0 con un colpo di teatro simile a quello del suo esordio con i LA Galaxy, che ha spaccato Internet. Triplo fischio, doccia e polpette IKEA per tutti.
Belgio-Panama
L’età media di Panama è la più alta del Mondiale, senza contare che si tratta della prima volta per la nazionale centroamericana. Il Belgio invece è stata la prima squadra a qualificarsi, con un rosa di nomi mai vista, anche se dovrà fare a meno di Mertens, richiamato da Aurelio De Laurentiis all’ultimo momento per un campeggio estivo in costiera amalfitana. Insomma, centro anziani VS superatleti millennial. Politicamente nessuna delle due è messa bene: dopo la sconfitta durante le qualificazioni, gli Stati Uniti sono sul punto di dichiarare l’embargo con la Repubblica panamense, mentre poco fa è arrivata la notizia che il Belgio, stufo di trovarsi facce come Salvini (che si fa ancora dei giretti a Bruxelles per nostalgia) e la Le Pen sul territorio, è alle prese con la possibilità di un referendum per uscire dall’Europa. E mentre Roberto Martinez chiede a Southgate come gestire la Belxit, i belgi se la devono vedere anche con l’assenza del ninja Nainggolan. Ma, pure se giocano con il piede sinistro, è sempre 2-0 per loro.
Tunisia-Inghilterra
Le Aquile di Cartagine contro i Tre Leoni, favoritissimi alla supremazia nel girone e tra i candidati alla vittoria finale. Baby George, a cui nonna Elisabetta ha raccontato che il trofeo manca dal Mondiale disputato e vinto in casa nel 1966, fa esonerare Southgate 10 minuti prima dell’inizio della partita e convoca Benedict Cumberbatch a guidare la nazionale britannica. La bipolarità dell’attore, un po’ Doctor Strange e un po’ Sherlock, gli permette di arrivare istantaneamente in Russia grazie ai portali dimensionali e di raccogliere ogni tipo di indizio possibile sugli avversari in tempo per il match. Cumberbatch scopre anche che Harry Kane è stato scambiato con Ryan Gosling, che per il primo quarto di partita balla il tip tap a centrocampo piazzando casualmente un bell’assist (sprecato) a Sterling. Ma poi Cumberbatch riesce a far funzionare il trasmettitore e Beckham teleguida Gosling/Kane, realizzando il sogno dell’attaccante di fare una tripletta al suo debutto in Russia, proprio come Cristiano Ronaldo. 3-0 per l’Inghilterra.