Arabia Saudita – Egitto
Ambedue le rappresentative hanno già preparato le valigie, e c’è chi giura di aver colto il mister Saudita Pizzi mentre consultava avvincenti depliant, sognando una riposante villeggiatura sul Mar Caspio insieme all’hombre vertical, il collega Hector Cuper. Tuttavia, nonostante i due buontemponi in panchina abbiano deciso di consolidare i rapporti diplomatici tra i due Paesi, sul terreno di gioco sarà tutta un’altra storia, perché di rimediare una figuraccia contro i cugini non se ne parla. Da una parte, manco a dirlo, il protagonista sarà Salah, unico marcatore dei suoi con un solo goal, per giunta su rigore, e pronto a scendere in campo con la scimitarra tra i denti per riscattare una prestazione inficiata dal galeotto Sergio Ramos, divenuto negli scorsi giorni spirito guida della coppia difensiva Hawsawi – Al-Bulaihi. D’altronde contro i Faraoni ci sarà, quanto meno, da salvare il salvabile e il solo goal incassato dall’Arabia contro l’Uruguay – dopo i 5 rimediati contro i padroni di casa della Russia – fa ben sperare: ma attenzione perché il portierone Al Muayouf potrebbe sfoderare un’altra prestazione delle sue, regalando quindi a Momo una chance per fare il suo ingresso trionfale nella classifica dei bomber, come fu per Klose nel 2002 con i tre goal sugli otto totali rifilati dalla Germania alla leggenda saudita Al-Deayea. Per cui, se per l’estremo difensore arabo questa partita sarà decisiva, con il principe Bin Salman già pronto a negargli il ritorno in patria, lo stesso varrà per il 45enne Esaam El-Hadary, dodicesimo dei Faraoni, che oggi potrà infrangere un record, diventando il calciatore più anziano ad aver messo piede in campo in un Mondiale e regalando così una pagina di storia calcistica all’Egitto. Tre goal di Salah e El-Hadary imbattuto regaleranno all’Egitto l’unica gioia di un Mondiale amaro ma dal destino segnato, mentre già corre voce che la Spagna sia pronta ad accogliere l’esiliato Al Muayouf.
Uruguay – Russia
Entrambi i team sono qualificati, ma in palio c’è il primo posto in un girone ad oggi in mano ai russi grazie agli 8 goal messi a segno dai padroni di casa nelle prime due partite. Putin aspettava il Mondiale come un bambino attende Babbo Natale e i suoi, almeno per ora, stanno glorificando la promessa siglata fra i corridoi del Cremlino, con tanto di sputo sulla mano destra che nessuno dei 23 giocatori convocati ha avuto ancora il coraggio di lavare causa i noti poteri taumaturgici della saliva di Vladimir. Tuttavia, se la Russia DEVE regalare il primo posto a un Paese e a un leader affamato di prestigio, dall’altra parte l’Uruguay vuole confermare il suo status di favorita alla vittoria della coppa con una prestazione finalmente esaltante. Finora del granitico team guidato dall’altrettanto granitico Tabarez a brillare è stata soprattutto la difesa, ecco perché oggi i riflettori saranno tutti puntati sui gemelli del goal Suárez – Cavani, con il secondo ancora a secco in un Mondiale in cui l’Uruguay ha segnato solo su palla inattiva. Insomma, un po’ pochino. La sfida sarà accesissima, con la Russia che condurrà il gioco con la foga adolescenziale che fin qui ha contraddistinto gli uomini allenati da Cherchesov e l’Uruguay che cercherà di contenere gli avversari nel tentativo di trafiggerli con una cavalcata condotta e portata a termine dai due attaccanti. Due goal per parte, con entrambi gli attaccanti a segno per l’Uruguay mentre dall’altra parte continuerà la favola del figliol prodigo Dzyuba, il Cassano di Russia, che nello stadio-astronave di Samara regalerà il primato ai suoi sfoggiando ancora quel saluto militare con cui si è già assicurato un posto a bordo del Nataly, lo yacht presidenziale che ospiterà per le vacanze i più meritevoli dopo la probabile eliminazione agli ottavi, dato che con grande probabilità ad attendere le Aquile ci sarà una tra Spagna e Portogallo.
Iran – Portogallo
Nonostante le prime partite non siano state all’altezza delle aspettative, l’Uruguay non è mai un cliente facile ed ecco perché, dato l’inevitabile primo posto della corazzata di casa nel girone A, i lusitani erano già pronti a passeggiare con l’Iran, regalando così un pareggio agli avversari guidati dal portoghese Queiroz, con un secondo posto che avrebbe poi consentito a Cristiano e ai suoi di vedersela con la più abbordabile Russia agli ottavi e un ipotetico sgambetto ai cugini iberici in caso di clamorosa sconfitta delle Furie Rosse contro il Marocco. Tutto era già pronto, con Andre Silva titolare a scongiurare ogni possibilità di goleada, e il cyborg di Madeira dentro gli ultimi 10 minuti per una fiocina da 40 metri sotto l’incrocio con cui riacciuffare Kane in testa alla classifica marcatori. Uno a uno, e pizzata insieme a Queiroz per festeggiare l’eventuale biscottone. Tuttavia, nel girone B i giochi non sono ancora chiusi e l’Iran, terzo con 3 punti dietro a Spagna e Portogallo a pari merito con 4, continua a credere nel sogno, se necessario infrangendo quelli altrui, anche se in questo caso si parla più di fase REM che di trionfi sportivi. Fatale per i ragazzi da Teheran l’atteggiamento sconsiderato dei propri tifosi che, pur di acciuffare uno storico ottavo, hanno osato presentarsi nottetempo sotto l’albergo che ospita i rivali, interrompendo con urla e schiamazzi il ciclo criogenico con cui ogni notte il 7 portoghese tira a nuovo la fibra di carbonio di cui sono composti i suoi muscoli. Privato del riposo, e quindi costretto a esagerare con il copriocchiaie, Ronaldo scenderà in campo imbestialito: tre goal e un cartellino rosso per lui dopo una crisi isterica rifilata in faccia all’arbitro, colpevole di aver fischiato troppo forte una punizione a favore del Portogallo.
Spagna – Marocco
Questa sarà la partita di Benatia, chiamato a vendicare ‘l’immondizia al posto del cuore’ dopo il rigore dubbio su Vazquez durante Juventus – Real Madrid, con il gioiellino dei Blancos che con ogni probabilità questa sera partirà titolare. La sfida tra Spagna e Marocco, inoltre, porta con sé una rivalità che si protrae dalla notte dei tempi, dai 750 anni di Reconquista fino agli ultimi sviluppi sulla spinosa questione dei migranti, causa dei rapporti spesso altalenanti tra il governo iberico e Rabat. Considerando, poi, gli oltre mezzo milione di marocchini residenti in terra spagnola, quella di stasera sarà una partita delicatissima perché, anche se la rappresentativa africana ha già le valigie in mano, quella contro le Furie Rosse è una figuraccia che non bisogna in alcun modo commettere. Ecco perché lo sgambetto è dietro l’angolo e l’onore di azzoppare il cammino degli spagnoli verso gli ottavi regalerebbe un sorriso dopo le sconfitte contro Iran e Portogallo. Sgambetto intravisto, quasi toccato con mano: segna, ovviamente di testa su calcio d’angolo, il recalcitrante Benatia, Ziyech sfiora il raddoppio, ma un rigore di Iniesta e un goal allo scadere del solito Diego Costa riporteranno il match sui binari già tracciati da tutti i bookmaker. Ma attenzione alla beffa finale, una punizione dal limite del Marocco e sempre Ziyech colpisce la traversa, la palla sembra entrata ma il contropiede delle Furie Rosse è inarrestabile, persino dal Var: lancio in area, palla a Vazquez e Benatia che, con negli occhi lo “stupro” di Madrid, entra sull’avversario con una testata diretta al cuore che neanche il miglior Zidane nel 2006 avrebbe osato tanto. Rigore, doppietta di Diego Costa, espulsione di Benatia, quattro a uno finale.