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La playlist di Sven Väth

Il maestro dell’elettronica tedesca suonerà a Les Plages Electroniques a Cannes dal 10 agosto

La playlist di Sven Väth

Foto press

Sven Väth è una leggenda della musica dance tedesca, e poter spiare nella sua collezione di dischi è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Per questo, approfittando della sua prossima esibizione a Les Plages Electroniques – festival che si terrà a Cannes dal 10 al 12 agosto di quest’anno -, gli abbiamo chiesto di creare una playlist in esclusiva per Rolling Stone.

1. “All Melody” di Nils Frahm

Con All Melody Nils Frahm ha composto un altro capolavoro della musica elettronica e dell’arte contemporanea. La suonava spesso durante i suoi concerti, e per il mio 50esimo compleanno si è esibito in una location molto intima, con solo 500 amici. Questa traccia è stato il momento più alto del suo set. Vederlo suonare mi ha dato grande energia, è pieno di talento ed è molto espressivo.

2. “La condamine” di Ricardo Tobar

Anche Ricardo Tobar è uno dei miei producer preferiti di musica elettronica, e fa parte del mio spettro musicale da più di 20 anni. Ricardo Tobar programma i sintetizzatori con una tecnica speciale, combinata con un drum set moderno. Amo suonare questa canzone alla fine dei miei set, è il mio bis.

3. “Countach” di Butch

Con Countach Butch è riuscito a creare una traccia capace di unire il pubblico. Succede sempre con la parte di archi, nel break. È stata un’uscita fantastica per Cocoon Recordings, e sul lato B c’è Kölsch, remixata in uno stile che potremmo definire dramatic trance (nonostante sia stata fatta da molti altri dj, questa è la mia versione preferita). Sono orgoglioso che la mia etichetta, che ho fondato nel 2000, sia riuscita a scrivere una storia così bella nel corso degli anni.

4. “Seeing Aliens” di DJ Koze

Questo 12’’ è già una delle mie cose preferite della 19esima Ibiza Season. Tech-house dal suono moderno, come sempre quando si tratta di DJ Koze; questo è sicuramente uno dei brani che ascolteremo di più durante i tramonti dell’estate. Nessuno usa la voce e il ritmo come riesce a usarli lui.

5. “Echo” di Tim Green

Tim Green è tornato a farsi vedere da Cocoon Recordings con Echo, una traccia deliziosa che mescola alla tech-house tante sfumature elettroniche. È una cosa che mi piace molto della sua musica. Il brano fa parte del suo primo album Her Future Ghost, un viaggio sonoro che mi piace definire “musica per film”. Non è molto adatta alla pista da ballo.

Ci vediamo a Ibizia,
Love
Sven

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