“È qui che ha avuto inizio questa storia, al 33 di Addicott Road, a Weston-super-Mare, dove nel 1945 è nato Ritchie Blackmore. In futuro non sarà noto solo per essere l’autore di uno dei riff di chitarra più famosi, ma esplorerà diversi generi musicali, da Bach al blues”. Per la prima volta l’incredibile carriera del chitarrista che ha fatto la storia del rock viene narrata attraverso interviste inedite e testimonianze di tutti i suoi colleghi e ammiratori più famosi nel documentario Ritchie Blackmore – Smoke on the water, in onda in esclusiva domani sera (mercoledì 19 settembre) alle 21.15 su Sky Arte.
“È pazzesco ha una tecnica incredibile” dice Brian May dei Queen, “Come fa? Non ne ho idea”. “È misurato, riflessivo” spiega Ian Anderson dei Jethro Tull, “Conosce il valore degli spazi vuoti, della luce tra le note”.
Dalle radici pop con i The Outlaws, alle sue numerose sessioni in studio negli anni ’60, dal suo contributo al rinascimento del rock con i Deep Purple e i Rainbow negli anni ’70 e ’80, al rock neo-medievale di Blackmore’s Night, Ritchie Blackmore ha dominato la chitarra in una moltitudine di stili. Qui, Blackmore ricorda come sono stati composti alcuni dei brani più celebri del XX secolo, Smoke on The Water, Highway Star, Street of dreams, e ripercorre live memorabili come il concerto alla Royal Albert Hall con la Royal Philarmonic Orchestra nel 1969.