«Il nostro sistema educativo deve supportare tutti per far raggiungere il loro pieno potenziale. Ecco perché è vitale che il curriculum delle nostre scuole sia tanto vario quanto i giovani che le frequentano», ha detto John Swinney, vicepremier scozzese, annunciando la riforma delle scuole scozzesi, che inseriranno nei programmi l’educazione all’inclusione e la storia delle uguaglianze e dei movimenti LGBTI.
«Le raccomandazioni che ho accettato non solo miglioreranno l’esperienza di apprendimenti dei giovani LGBTI, ma sosterranno anche tutti gli altri studenti celebrando le loro differenze, promuovendo la comprensione e incoraggiando l’inclusione», ha continuato Swinney. L’implementazione è stata approvata dopo che il governo ha ascoltato le richieste del gruppo di lavoro Time for Inclusive Education. «Questa è una vittoria molto importante per la nostra campagna, e un momento storico per il paese», ha detto il co-fondatore Jordan Daly.
Nonostante la Scozia sia uno dei paesi più avanzati per quanto riguarda i diritti civili, sono moltissimi i giovani LGBTQI ancora vittime di molestie. Solo alcuni mesi fa il selfie di Blair Wilson – un giovane dal volto insanguinato dopo un’aggressione omofoba – faceva il giro del mondo, fino ad arrivare al primo ministro scozzese Nicola Sturgeon, che ne parlò in un comizio. «Blair ha sofferto una orribile e ingiustificata aggressione omofoba, ma invece di nascondersi ha alzato la voce. E fatemi dire una cosa: la dignità, la compassione e il coraggio di quel ragazzo dovrebbero definire questo paese».