E se improvvisamente, per destino o per caso, vi ritrovaste negli anni’80? È quello che succede a tre improbabili amici che hanno fatto dell’arte di arrangiarsi uno stile di vita. Siamo a Roma nel 2018 e tre amici di lungo corso, Moreno (Marco Giallini), Giuseppe (Gianmarco Tognazzi) e Sebastiano (Alessandro Gassmann) sono degli intenditori della Banda della Magliana, tanto che organizzano un “tour criminale” nei luoghi della Capitale che furono teatro delle gesta della Banda, già al centro di Romanzo Criminale di De Cataldo, diventato un film e una serie di grande successo.
Sono convinti che l’idea sia brillante e che frutterà loro un sacco di soldi. Abiti d’epoca, jeans a zampa, giubbotti di pelle, stivaletti e Ray-Ban specchiati, sono pronti per lanciarsi nella nuova impresa. Se non fosse che, per un imprevedibile scherzo del destino, vengono catapultati negli anni ’80 nei giorni dei gloriosi Mondiali di Spagna (che l’Italia vinse sconfiggendo la Germania per 3 a 1) e si ritrovano faccia a faccia con alcuni membri della Banda che all’epoca gestiva le scommesse clandestine sul calcio, vedi Renatino De Pedis (che nel film ha il volto di Edoardo Leo).
Per non parlare dell’incontro con una vulcanica e dirompente ballerina (Ilenia Pastorelli) che rischia di scombinare ancora di più le carte.
Ovviamente il “non ci resta” del titolo fa riferimento al cult di (e con) Roberto Benigni e Massimo Troisi, Non ci resta che piangere che riportava i protagonisti indietro nel tempo alla fine del 1400. Non ci resta che il crimine è una commedia in cui la realtà supera l’immaginazione e in cui tutto può succedere. Anche che Gassmann, Giallini, Leo e Tognazzi tentino di rapinare una banca vestiti dai Kiss, sulle note di I Was Made for Lovin’ You.
Il film è diretto da Max Bruno che l’ha anche scritto insieme a Nicola Guaglianone, Menotti e Andrea Bassi. Al cinema dal 10 gennaio.