Abbiamo continuamente bisogno di rivoluzioni sessuali. Se dal 1968 siamo riusciti, con fatica, ad ottenere grandi diritti come comunità, questi stessi diritti ora sono carne fresca per certi politici cannibali (vedi alla voce Ministro Fontana). E noi, tutti noi, abbiamo il dovere di difenderli. Che sia attraverso piccoli spazi social come possono essere Le Sex En Rose e Virgin & Martyr, a luoghi fisici come lo store di Wovo a Milano, a produzioni artistiche come Romanzo Esplicito di Fumetti Brutti o Ossì Fanzine (di cui vi abbiamo parlato in passato), a eventi come Drama a Milano, una piccola schiera di Avengers è lì a tenere le nostre conquiste sessuali e identitarie al sicuro. Tra i nostri santi protettori c’è, senza ombra di dubbio, il festival Fish&Chips.
Fish&Chips è il festival internazionale del cinema erotico e del sessuale che, dal 17 al 20 gennaio, si insinua in alcuni spazi illuminati della città di Torino. Per dirlo con le parole del suo vicedirettore Marco Petrilli, “con proiezioni, dibattiti, incontri, laboratori, feste raccontiamo, descriviamo e viviamo l’erotismo, la pornografia e la sessualità in un periodo storico in cui si assiste al preoccupante ritorno di antichi oscurantismi e all’appiattimento dell’offerta culturale, che fanno mal sperare per il futuro”. 50 film in concorso, con 12 lungometraggi e 30 corti in anteprima nazionale, per capire quanto davvero sia necessario un festival di questo genere per farci conoscere e raggiungere qualcosa di ancora così lontano dalla nostra realtà quotidiana. L’impegno e la ricerca del Fish&Chips sono acqua per la nostra cultura erotico-sentimentale con cui, tra eventi, rassegne e omaggi, veniamo idratati. Per questa quarta edizione, verranno omaggiati Joe D’amato, regista di spicco del panorama pornografico italiano degli anni Sessanta e Settanta, Lydia Lunch, conosciuta dai più come musicista e cantante del fenomeno newyorkese della no wave negli anni ‘80, qui riscoperta come protagonista dei corti diretti da Richard Kern che uniscono violenza, autolesionismo, pornografia su musica punk, il regista Davide Ferrario con la proiezione in pellicola 35mm di Guardami e il maestro Russ Meyer, a quarant’anni dal suo Beneath the Vallley of Ultra-Vixens, capolavoro del cinema erotico. Il festival è inoltre condito dai concorsi di cortometraggi e lungometraggi, mostre e feste tra le location del Cinema Massimo, Blah Blah, Spacenomore, Bunker e PAV.
L’emancipazione femminile e transfemminile, quanto la rivalutazione della pornografia e l’affermazione delle nostre sessualità, sono steps fondamentali per la libertà collettiva e singola. Sono passaggi necessari per cui lottare, battaglia dopo battaglia. Internet e i social, in risposta alla monumentale mole di odio e populismo, sono armi per sensibilizzarci di fronte a corpi, identità, scelte personali a cui non siamo generalmente abituati. E grazie ad internet che possiamo scoprire un festival come il Fish&Chips e arrivare a promuoverlo e promulgarlo. E raggiungerlo, viverlo, frequentarlo. Ci sono luoghi e spazi dove sta avvenendo qualcosa di positivo e nuovo e perbene. Ed è nostro compito, per quanto possibile, portare avanti questo genere di messaggi.