Ieri sera (17 gennaio) alcune tra le band più importanti del rock si sono ritrovate al The Forum di Los Angeles per commemorare la vita e la musica di Chris Cornell, cantautore e frontman di Soundgarden, Temple of the Dog e Audioslave, scomparso quasi due anni fa.
Il concerto-tributo, denominato I Am the Highway, ha visto alternarsi sul palco gli ex compagni di band di Cornell insieme a una serie di ospiti come, tra gli altri, Foo Fighters, Miley Cyrus, Josh Homme, Metallica, Melvins, Perry Farrell, DEVO, Ryan Adams, Chris Stapleton, Fiona Apple, Ziggy Marley e la figlia di Chris, Toni Cornell. Ecco qui di seguito alcuni tra i momenti più potenti e commoventi della serata.
Josh Homme – Rusty Cage
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Rusty cage on a once in a lifetime night? #chriscornelltribute #joshhomme
Homme, sul palco da solo con la sua chitarra, ha regalato al pubblico una versione quasi country del pezzo d’apertura di Badmotorfinger (1992), l’album che ha portato i Soundgarden nel campionato mainstream. Questa interpretazione di Rusty Cage sembra richiamare quella memorabile di Johnny Cash, dal suo album Unchained.
Chris Stapleton – The Keeper
Dalla colonna sonora del film Machine Gun Preacher (2011), è valsa a Cornell una candidatura ai Golden Globe per la miglior canzone originale. Non è un caso che un titano del country come Stapleton abbia voluto suonarla in tributo al musicista scomparso, perché se c’è una voce, per calore ed estensione, che oggi ricorda quella di Chris Cornell è proprio quella del cantante e chitarrista di Lexington.
Metallica – All Your Lies
La band di Hetfield e soci ha suonato un set di quattro canzoni, tra cui due cover dei Soundgarden. All Your Lies è una delle canzoni più hard della band di Seattle, dal loro primo album Ultramega OK. Chi meglio poteva renderle omaggio, se non i Metallica?
Adam Levine e Stone Gossard – Seasons
Seasons è uno dei primi pezzi solisti di Chris Cornell, contenuto nella colonna sonora del film Singles di Cameron Crowe (1992), che celebrava la scena di Seattle, in cui lo stesso Cornell compariva in uno piccolo ruolo. L’inaspettata coppia Adam Levine dei Maroon 5 + Stone Gossard dei Pearl Jam ha dato vita a una versione che è riuscita a celebrare al meglio la ricchezza compositiva di Cornell, uno degli artisti solisti dal potenziale meno valorizzato della storia del rock.
Miley Cyrus – Say Hello to Heaven
La ballata dedicata a Andrew Wood, cantante dei Mother Love Bone morto per overdose nel 1990, è una delle canzoni più struggenti di Cornell. È contenuta nell’omonimo disco dei Temple of the Dog (1991), la superband formata da Cornell, Stone Gossard, Jeff Ament, Mike McCready, Matt Cameron e Eddie Vedder. La voce profonda di Miley Cyrus ha regalato al pubblico di L.A. una versione più che convincente.
Ryan Adams – Fell On Black Days
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Il rocker di Jacksonville ha interpretato a modo suo una delle canzoni più belle dei Soundgarden, a posteriori già tristemente profetica dei demoni (“Whatsoever I’ve feared has come to life / Whatsoever I’ve fought off became my life”) che torneranno a perseguitare Cornell molti anni dopo.
Melvins – Spoonman
Uno dei riff più celebri dei Soundgarden suonato da King Buzzo e soci, cioè coloro a cui si sono ispirate quasi tutte le band di Seattle (o almeno quelle più heavy). Il fatto che sullo stesso palco si siano alternati artisti così diversi tra loro, da Chris Stapleton a Miley Cyrus agli stessi Melvins, è indicativo della versatilità del talento musicale di Chris Cornell.
Dave Grohl, Robert Trujillo & Audioslave – Show Me How to Live
Già vedere tutti quegli eroi del rock sul palco insieme è tanta roba. In più Grohl riesce nell’impresa di evocare allo stesso tempo sia le note più profonde della voce di Cornell, sia il suo lato più selvaggio da urlatore metal.
Toni Cornell e Ziggy Marley – Redemption Song
La figlia di Chris e il figlio di Bob hanno duettato su una delle canzoni più dolci mai scritte. Il momento forse più emozionante di tutta la serata.