Italia 10 years challenge: poveri, meticci e campioni d'Europa | Rolling Stone Italia
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Italia 10 years challenge: poveri, meticci e campioni d’Europa

La moda di confrontare come siamo oggi con come si era dieci anni fa ha contagiato tutto e tutti. E se volessimo applicare l’impietoso confronto al nostro caro vecchio Paese?

Italia 10 years challenge: poveri, meticci e campioni d’Europa

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi

Foto IPA

Negli scorsi giorni molti di noi hanno accettato sui social di partecipare a un giochino chiamato #TenYearsChallenge, con l’obiettivo di fare vedere quanto eravamo fighi e capaci di regger i vodka tonic dieci anni fa e quanto la vita ci abbia preso a ganci destri in pieno volto oggi. E se volessimo applicare l’impietoso confronto al nostro caro vecchio Paese?

La Piazza

Nell’ottobre del 2008 nasce l’Onda, l’ultima grande mobilitazione studentesca italiana. Nel mirino finisce il ministro dell’Istruzione Gelmini e la sua riforma della scuola. Gli studenti liceali e universitari si mobilitano da Nord a Sud, dando vita a occupazioni, cortei partecipati e momenti di forte tensione, come nel caso degli scontri di piazza Navona con i neofascisti del 29 ottobre 2008.
Oggi negli atenei tutto tace, nonostante dalla manovra arriveranno tagli all’istruzione per 4 miliardi a partire dal 2020. Sindacati e partiti – fino al paradosso che sono le forze di governo a portare in piazza più gente – faticano a mobilitare le persone. Qualche manifestazione si è vista attorno ai temi dell’antirazzismo e dell’accoglienza, ma numericamente del tutto insufficienti per l’enormità della questione. Lodevole eccezione il TAV, che nel giro di poche settimane, tra il popolo del No e l’insolito coacervo di forze favorevoli, ha riempito più volte le strade di Torino.

Il governo



Dopo mesi di estenuanti trattative, l’attuale legislatura ha dato vita al governo del cambiamento, un (teorico) cambio di rotta dopo i 20 anni dominati dal berlusconismo. A furia di pensare ai cosplay del ministro Salvini, al boom economico annunciato da Di Maio e alla vacuità dello sguardo di Toninelli, però, rischiamo di dimenticare da dove siamo arrivati. Il governo in carica 10 anni fa era il quarto esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, questa volta in coalizione con la Lega Nord (pensate un po’). Sono gli Avengers del conflitto d’interessi: Bossi al ministero per il federalismo, Calderoli alla semplificazione, Brunetta alla pubblica amministrazioni, Giorgia Meloni alla gioventù, Maroni al ministero dell’interno, La Russa alla difesa, Alfano alla giustizia, Tremonti all’economia. L’esecutivo fu travolto dalla crisi economica, e alcuni anni dopo fu sostituito dai tecnici di Mario Monti.

Il pallone

José Mourinho è in Italia da pochi mesi, e ai cronisti sportivi non pare vero di poter disporre di un simile donatore di titoli seriale. La sua Inter prosegue nel solco di Mancini nella sua marcia più o meno senza rivali in vetta al campionato italiano, con la Juve ancora traumatizzata da Calciopoli. A inizio 2009 i nerazzurri gettano le basi per la pagina più gloriosa della loro storia recente, quel Triplete che diventerà realtà un anno e mezzo dopo a Madrid, e che ancora oggi è oggetto di discussione quotidiana di milioni di nostalgici e detrattori. Da allora le cose sono cambiate, l’Inter ha vissuto la sua classica fase down fatta di Rocchi e Nagatomi, mentre la Juventus è tornata a scalare le gerarchie per non mollare più la leadership. Il campionato, ormai, è quasi non-contendibile. E finalmente, sulle orme di Zanetti e compagni, sempre dalla capitale spagnola, una coppa dalle grandi orecchie sta per per prendere la strada di Torino.

La musica più ascoltata

Sfera Ebbasta durante il concertone del Primo Maggio a Roma. Foto di Kimberley Ross.



Il rapporto FIMI dedicato alla musica che abbiamo ascoltato di più negli ultimi 12 mesi conferma il predominio assoluto degli artisti italiani. Da una parte il rap e la trap – Sfera Ebbasta e Salmo hanno collezionato numeri impressionanti, anche a livello globale – dall’altra i talent e l’indie con i Maneskin e Calcutta. Gli stranieri nelle prime 50 posizioni sono solo sei, guidati da Ed Sheeran.

Nel 2009 la situazione era opposta. Escludendo il primo posto di Domani – la canzone dedicata alle vittime del terremoto -, le classifiche di un decennio fa erano dominate dagli stranieri (I Gotta Feeling dei Black Eyed Peas, Poker Face di Lady Gaga) e dal mainstream duro e puro: Arisa, Tiziano Ferro, Noemi, Malika Ayane, Marco Carta. La differenza più grande, però, sta nei concerti: oggi artisti come Cosmo e Calcutta, che come ascolti non sono paragonabili ai mostri da streaming del rap, riempiono comunque i palazzetti e infilano un sold out dopo l’altro. Numeri impensabili un decennio fa.

Il paniere

Come cambiano i consumi? Lo dice, in teoria, il paniere Istat, che per il 2009 ha quattro nuove entrate di peso e nessuna uscita. Tra le merci che entrano a fare parte del calderone utilizzato per rilevare i prezzi al consumo e calcolare i relativi indicatori per la misura dell’inflazione ci sono le chiavi usb e i film in dvd – nello stesso anno, in ambito tecnologico sono inseriti all’interno di posizioni già esistenti nuovi prodotti come le tariffe dsl e il netbook -, e poi la pasta base per pizze, rustici e dolci e il mais in confezione. Per quanto riguarda il giorno d’oggi – o meglio il 2018, ultimo paniere già confezionato -, si aggiungono al calcolo mango e avocado – fondamentali nelle diete tra corso San Gottardo e viale Papiniano -, e poi vini liquorosi (?), lavasciuga e robot aspirapolveri. Via, invece, i telefoni pubblici, il canone Rai e il lettore MP4.

Sanremo

Un fotogramma del video di “Luca era Gay”, di Povia

La cinquantanovesima edizione si apre sul palco dell’Ariston il 17 febbraio 2009, presenta Paolo Bonolis con Luca Laurenti. Vince La forza mia di Marco Carta – non sarà esattamente il decollo di una travolgente carriera di successi -, tra i giovani incanta tutti il fascino naïf di Arisa con Sincerità. Al secondo posto tra i big finisce Povia con Luca era gay, canzone che narra le gesta di un omosessuale redento che viene inondata di critiche da parte della comunità LGBT (e di chiunque avesse un po’ di buon senso).

Le polemiche quest’anno sono cominciate ben prima dell’apertura del sipario, con l’attacco delle forze di governo al direttore artistico Claudio Baglioni, reo di auspicare un Paese meno arrabbiato e una risoluzione del dramma migranti. E se Povia oggi è una specie di ideologo occulto di alcuni esponenti della maggioranza di governo, a pagare sono i cari vecchi New Trolls, la cui ode sovranista è stata bocciata nonostante i venti della politica a loro favorevoli.

I film più visti

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Confrontando le classifiche dei film più visti nell’ultima stagione e dieci anni prima, una verità è subito evidente: non ci sono più i cinepanettoni di una volta. Un decennio fa Natale a Rio incassava solo un milione in meno di Madagascar 2 (al primo posto nella stagione 2008/2009) e più di Angeli e Demoni, Harry potter e il Principe mezzosangue e Kung Fu Panda. Nel 2018 la situazione è ben diversa: un cinepanettone c’è, ma su Netflix, e Amici come prima, il primo film italiano della top 10, è al decimo posto, e ha incassato circa un terzo del primo in classifica, Bohemian Rhapsody. Quello che non cambia mai, invece, è l’amore per Harry Potter (Animali Fantastici è al secondo posto) e per l’animazione americana, con Hotel Transylvania, Gli Incredibili 2 e Ralph Spacca Internet tutti nella top 10. Ma non dobbiamo disperare per le sorti del cinema italiano: nel 2018 Dogman e Lazzaro Felice hanno convinto la critica di tutto il mondo e sono stati premiati a Cannes, e Sulla mia pelle, il film dedicato a Stefano Cucchi, morto nel 2009, ha avuto grande successo, scatenando persino proiezioni clandestine di massa. Nel mondo non più parallelo della tv, poi, prodotti come Suburra, Gomorra e quest’anno L’amica geniale – che ci salva dal cliché che vede gli italiani capaci a fare bella tv solo sulla malavita – hanno spopolato in tutto il globo.

L’automobile

Un dominio autarchico lungo un decennio, quello delle utilitarie di casa nostra. Dai dati sulle immatricolazioni 2009 forniti dall’UNRAE, l’associazione delle Case estere operanti in Italia, emerge una continuità nella leadership Fiat nella vendita delle auto nella penisola. Nel 2008 – che si chiude con un -13,4% rispetto all’anno precedente: la crisi è cominciata da qualche mese e già si sente – l’azienda (fu) torinese piazza 157 mila Punto, auto più immatricolata davanti alla Panda (148 mila). Dati confermati nel corso del 2009, quando il binomio in vetta è il medesimo. Nel 2018, ai tempi del car sharing e delle paventate ecotasse, la Panda stravince. Secondo un’elaborazione del Sole 24 Ore ne sono state immatricolate oltre 124 mila, contro le 50mila 500X. E la Punto che fine ha fatto? Solo 24esima, nella sua versione Evo.

La tecnologia

Le cuffie con controllo vocale Jebra

Se c’è una cosa che ha caratterizzato l’ultimo anno tecnologico è sicuramente la diffusione dei controlli vocali e dell’interconnessione fra elettrodomestici, telefoni e televisori. Che sia il navigatore o la radio delle nostre automobili, o addirittura negli auricolari o nei rubinetti e nei frigoriferi dotati di AI presentati al CES 2018, la tecnologia del nostro prossimo futuro sarà interconnessa e controllata con la nostra voce. Tra le invenzioni “minori”, ricordiamo un televisore avvolgibile come il tappetino dello yoga, un WC intelligente dotato di riscaldamento dei piedi, illuminazione notturna e scarico automatico, e un’automobile capace di riconoscere le persone mentre si avvicinano. 
Il 2009, invece, fu l’anno della definitiva “migrazione” sul web del gaming, delle prime sperimentazioni con il Cloud e del boom dei netbook, nati proprio per soddisfare l’enorme domanda di computer portatili capaci solo di accedere alla rete e avviare programmi basilari.

Videogame

Wii Sports Resort trailer

Dieci anni fa vostra zia scopriva il gaming agitandosi come una scalmanata di fronte alla Wii. Sappiate che non era l’unica: WiiSport Resort, WiiPlay e WiiFit, i titoli più “familiari” per la console Nintendo, erano tra i 10 giochi più venduti del 2009, insieme al solito simulatore calcistico – all’epoca Pro Evolution Soccer – e al secondo capitolo di Assassin’s Creed, ambientato nel rinascimento italiano. Nel 2018 Assassin’s Creed c’è ancora – Odyssey, l’undicesimo capitolo della saga, è ancora tra i giochi più venduti dell’anno – ma il panorama è completamente diverso. La realtà virtuale, un po’ l’evoluzione naturale di quei controlli di movimento che avevano trasformato la Wii in un successo planetario, non ha conquistato il pubblico, e nessun titolo dedicato a questa tecnologia è nella top 10 dei giochi più venduti, dominata da esperienze più “solitarie”. Il calcio c’è ancora – adesso però è FIFA -, seguito da grandi avventure in single player, Spider-Man, Red Dead Redemption 2 e God of War, e dai classici Call of Duty e Super Mario.

La demografia

Al 31 dicembre 2008 la popolazione italiana era di 60.045.068 unità, al 1 gennaio 2018 – nota bene: è passato più di un anno da allora -, secondo dati Istat, siamo 60.483.973. Gli stranieri dieci anni fa erano 3 milioni e 890mila circa, il 6,5% della popolazione. La cifra è decisamente superiore oggi: gli stranieri sono 5 milioni e 144mila, l’8,5% della popolazione. Il movimento migratorio con l’estero fa registrare un saldo positivo di circa 188 mila unità, ed è solo lui a “salvare” le statistiche in positivo. Nel 2008 i nati in Italia sono stati quasi 577 mila – con un notevole +12% sull’anno precedente -, di cui 96mila con almeno un genitore straniero. Da allora il calo delle nascite è stato inesorabile: nel 2017 (ultimo dato disponibile), per il terzo anno consecutivo, i nati sono stati meno di mezzo milione: 458mila (-15 mila sul 2016), di cui 68 mila stranieri (il 14,8% del totale).

Intanto non ci si sposa più: negli ultimi dieci anni (sono dati Istat riferiti al periodo 2006-2016, ultimo arco analizzato in maniera completa) il numero delle nozze è diminuito del 17,4% nel giro di un decennio si è passati da quota 246mila a 203mila. Mentre crollano quelli religiosi, sono in aumento i riti civili, oggi oltre il 46% del totale. In compenso, rispetto a dieci anni fa, oggi ci sono le unioni civili, anche per le coppie omosessuali. Si chiama progresso, e ogni tanto diventa realtà.