Coffee Machine Talk: Backstreet Boys etilici e altre perle | Rolling Stone Italia
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Coffee Machine Talk: Backstreet Boys etilici e altre perle

Newsletter nobili, il coro da pub più sentimentale del mondo e la genesi assurda dietro l'ultimo film Netflix: quello che devi sapere prima di presentarti alla macchinetta del caffè

Coffee Machine Talk: Backstreet Boys etilici e altre perle

Artwork Stefania Magli

Succede tutte le mattine: il rituale del caffè al distributore automatico con i colleghi. Gente che vi piace mixata con gente che normalmente non frequentereste neanche per un caffè, appunto. In questi casi non si può sempre parlare del meteo, e nemmeno dispensare malignità sul capo – non tutti i giorni, almeno. Ma in un ambiente competitivo come l’ufficio è fondamentale avere sempre un aneddoto interessante da raccontare, una curiosità più o meno pruriginosa da tirare fuori. Ecco quindi che Rolling Stone viene in vostro aiuto: tre argomenti al giorno per non farsi cogliere mai impreparati. Filtriamo la massa spuria di Internet per voi, e vi presentiamo il meglio. Prego.

(Sì, lo sappiamo. Il caffè delle vostre macchinette fa schifo, come il nostro. Su questo non possiamo ancora aiutarvi.)

1. L’ex direttore di Vanity Fair lancia un nuovo giornale digitale. A domicilio

Foto Mike Windle/Getty Images for Vanity Fair

Graydon Carter, direttore dell’edizione americana di Vanity Fair per 25 anni – ha lasciato nel dicembre 2017 – ha annunciato il lancio di un magazine internazionale sotto forma di newsletter che si chiamerà Air Mail, insieme al critico e reporter del New York Times Alessandra Stanley. A partire dalla prossima estate, Air Mail arriverà direttamente nelle caselle di posta degli iscritti sotto forma di newsletter settimanale, con articoli di lunghezza pari a quella di un normale magazine. Sul sito airmail.news saranno poi disponibili podcast e altri contenuti. Leggi il resto qui.

2. 1500 australiani (perlopiù ubriachi) hanno cantato in coro i Backstreet Boys

E quale canzone migliore se non I Want It That Way? In inglese si chiama pub choir, cioè il coro che parte spontaneo quando il tasso alcolico raggiunge quel delta magico in cui l’amore universale non è ancora stato oscurato dall’autocommiserazione e dall’aggressività. In attesa di replicarlo il prossimo venerdì sera, gustatevi il video qui sotto.

3. Velvet Buzzsaw non è un gran film, ma dietro la sua genesi c’è una strana storia

Foto Claudette Barius/Netflix

Dan Gilroy, regista dello splendido Nightcrawler, ha raccontato a Polygon come è nato il suo ultimo thriller, Velvet Buzzsaw, appena uscito su Netflix– il film parla di un critico d’arte, Jake Gyllenhaal, e altri personaggi del mondo dell’arte che sono perseguitati dai quadri assassini di un pittore morto. Gilroy ha avuto l’ispirazione anni prima, quando si è ritrovato a cercare di salvare un improbabile Superman firmato Tim Burton con protagonista Nicholas Cage, che ovviamente non è mai andato in porto. Che c’azzeccano i due film? Leggete qui per scoprirlo.