Il rapper di Los Angeles Nippsey Hussle è stato ucciso domenica davanti al Marathon, negozio di vestiti di sua proprietà, nel quartiere losangelino di Hyde Park.
L’uomo, 33enne del 1985, si trovava davanti al negozio, nel parcheggio, circondato da una folla di fan quando un ragazzo di colore di circa vent’anni (queste le prime descrizioni dell’assassino) ha aperto il fuoco sul rapper, ferendo anche un paio di passanti. La corsa in ospedale è stata inutile: il fante dell’hip hop della West Coast è stato dichiarato morto poco dopo.
Hussle, vero nome Ermias Asghedom, era un vero imprenditore di se stesso. Nel 2013 aveva attirato l’attenzione dell’industria su di sé per aver messo in vendita il suo mixtape Crenshaw a 100 dollari a copia. Da lì la popolarità era cresciuta, permettendogli anche di lanciare una propria linea di vestiti e un negozio, Marathon, proprio all’interno del suo quartiere d’infanzia. Da adolescente, pare fosse affiliato a gang locali, cosa che evidentemente ha continuato a vessarlo negli anni.
Having strong enemies is a blessing.
— THA GREAT (@NipseyHussle) 31 marzo 2019
Il suo primo, ultimo album del 2018, Victory Lap, sfoggia collaborazioni di eccellenza, come quella con Kendrick Lamar. Ironia della sorte, il suo ultimo messaggio sui social risale a qualche ora prima della morte e recita così: “Avere nemici forti è una benedizione.”