Pochi giorni fa Joan Baez ha suonato il suo ultimo concerto newyorkese davanti al pubblico del Beacon Theater. È stata una serata emozionante, che ha toccato molte delle canzoni più importanti della sua carriera, da The House of the Rising Sun a No More Auction Blocks, passando per alcune cover di Bob Dylan. Il concerto è finito, giustamente, con Dink’s Song (Fare Thee Well) e un ultimo inchino verso un pubblico singhiozzante. Baez concluderà il tour americano con un paio di concerti al Capitol Theater di Port Chester, poi partirà per l’Europa.
In una recente intervista per Rolling Stone, Baez ha spiegato perché ha scelto di chiudere la sua carriera sui palchi europei: «L’Europa mi è sempre stata fedele, anche quando gli states non facevano lo stesso», ha detto. «Non incolpo nessuno se non me stessa, la mia carriera. In ogni caso, amo l’Europa e il pubblico di quelle parti. Sarà un bell’addio».
Per un’assurda coincidenza, Bob Dylan sarà in Europa nello stesso periodo, ed entrambi suoneranno in Germania la prima settimana di luglio. Non dovrebbe essere troppo difficile per Dylan salire sul palco durante uno degli ultimi concerti della collega, magari per un ultimo duetto su Blowin’ in the Wind. Sarebbe un bel gesto, il modo perfetto per ringraziare l’artista che l’ha portato al grande pubblico nel 1963, ma le possibilità che avvenga sono davvero molto basse. Il duo non suona insieme dai tempi del maledetto tour del 1984, quando condividevano il palco con Carlos Santana.
Nella sua biografia, Baez ha spiegato che il promoter Bill Graham le garantì una paga equa e un duetto con Dylan ogni sera. Il suo nome, però, era nascosto persino nei poster dello show, e Baez si sentì maltrattata più o meno in tutte le fasi del tour. Dylan era spesso circondato da guardie del corpo, e per la cantautrice era difficile persino avvicinarlo. Alla fine, Dylan la invitò a cantare Blowin’ in the Wind durante il concerto di Amburgo, e lo stesso sarebbe successo due mesi dopo a Monaco. Potete vedere il video dell’esibizione in cima all’articolo.
Gli inviti terminarono dopo che la rabbia di Baez diventò ingestibile. Quando il tour arrivò a Copenhagen, la cantautrice andò nel camerino di Dylan per dirgli che avrebbe lasciato il tour. “Mi sono avvicinata e ho baciato la sua fronte sudata”, ha scritto nel libro. “Mi ha guardato, come dicono gli inglesi, come se l’avessi trascinato a forza in un vicolo”.
“Ho sognato di vederti in TV”, le disse Dylan. “Almeno credo fosse un sogno. È difficile dirlo, oramai. Indossavi una sciarpa blu. Quella sì che era una sciarpa!”. Baez rispose che non era un sogno, ma il video di un concerto. Poi tutto diventò strano. “Bob mi ha infilato la mano sotto la gonna, dietro alle ginocchia e ancora più sopra”, ha scritto nel libro. “Wow, hai delle belle gambe. Da dove vengono questi muscoli?”
Alla fine Baez spostò la mano del cantautore. Dylan borbottò qualcosa a proposito di suonare una canzone insieme, ma Baez non aveva intenzione di farlo. “Ho pensato che forse non era il caso di scrivere tutte queste cose su di te, ma a quanto pare riguardano anche me, no?”, ha scritto nel libro. “Non ti darà fastidio. La morte di Elvis ti ha dato fastidio. A me invece non interessava nemmeno quella”. Dylan non ha mai raccontato la sua versione dei fatti, ma non si è mai più esibito con Joan Baez. Quando hanno condiviso il palco del concerto per i diritti civili della Casa Bianca, la cantautrice non l’ha nemmeno salutato.
Tutta questa storia avrebbe il suo lieto fine se Dylan salisse sul palco di uno degli ultimi concerti della cantautrice, ma è difficile che succeda. Comunque, Joan Baez era una superstar prima di incontrarlo, e la sua carriera è continuata splendidamente senza il suo aiuto. Sembra proprio che chiudere tutto alle sue condizioni, e da sola, sia la scelta giusta.