Ma come? Greta attraversa l’oceano in barca per non inquinare, la Siberia brucia, Bolsonaro deforesta l’Amazzonia e in tutto questo qualcuno decide di distruggere decine di Gibson Firebird X passandoci sopra con una ruspa? Ma è normale che tutto quel ben di dio da migliaia di euro, quei legni pregiati per cui sono stati abbattuti degli alberi, vadano sprecati e non siano donati ai ragazzini poveri che sognano una Gibson e non se la potranno mai permettere?
Sono queste le domande che si fanno in tanti sul web di fronte a due video diventati virali, in cui si macera uno stock di chitarre nuove di zecca, pubblicati dall’utente YouTube BJ Wilkes e poi subito rimossi.
Al di là delle apparenze, al di là della foga tipica della lettura sul web, siamo riusciti a parlare con l’autore delle clip scoprendo che è un ex dipendente di Gibson e che no, quelle chitarre non potevano essere donate o riciclate poiché erano altamente difettose. Si tratta della Firebird X, probabilmente la Gibson più odiata dai chitarristi, ritenuta cervellotica e difettosa da sempre.
Ciao BJ. Ci hai spezzato il cuore con quei video, sai? Perché non le avete date in beneficienza?
La gente si deve rendere conto che la Firebird X era una chitarra orribile, inutilizzabile. Anche solo donarle avrebbe leso l’immagine della Gibson e la sua reputazione. Io amo Gibson e mi auguro il meglio per l’azienda. Con questo management andranno lontano. JC è un CEO fantastico (James ‘JC’ Curleigh, che ha sostituito Henry Juszkiewicz, nda) pieno di buone idee e passione per la musica. Ho fatto i video perché secondo me erano interessanti da mostrare. Io mica ci guadagno soldi. Li posto sulla mia pagina di YouTube e basta.
Però tu hai smesso di lavorare per loro…
Ho mollato Gibson quando hanno chiuso lo stabilimento di Memphis. Mi offrirono una posizione in quello di Nashville ma non ho voluto spostarmi. Sono in ottimi rapporti con loro, non mi hanno licenziato. Son sicuro che se volessi tornare basterebbe una telefonata.
Cosa avevano di sbagliato quelle povere Firebird X?
C’era troppa tecnologia, la gente non le avrebbe comprate. Il software era vecchio, basato su qualcosa tipo Windows ‘98, e non si poteva aggiornare. Avevano bisogno di batterie per funzionare e le componenti erano introvabili. Poi si tratta di un lotto di chitarre del 2009-2011, in tutto 500, che erano veramente pessime.
In un post scrivi che solo ora che non lavori in Gibson puoi condividere i video. All’epoca non potevi farlo?
No, durante il periodo in cui Henry (Juszkiewicz) era CEO tutti vivevano in un costante stato di terrore. Nessuno lo poteva contraddire, avevano tutti paura di perdere il lavoro. Secondo me questo costante stato di paura e le lacune della diligenza hanno arenato la compagnia.
Ovvero?
Le stesse Firebird X erano state prodotte per volontà di Henry. Erano pessime, ma nessuno gli poteva dire niente. Lo stesso vale per quegli orrendi auto accordatori che anni fa fecero danni enormi. Per fortuna JC è l’opposto. Ascolta le persone e dà loro fiducia. Così c’è tanta ispirazione.
Era così tremendo Henry?
Non l’ho mai incontrato, ma ho raccolto tante storie su di lui e mi sono fatto un’idea.
C’era davvero bisogno di passare sopra alle chitarre con una ruspa?
Non è stata una mia decisione. Gibson aveva delle società appaltate per la demolizione, fu una loro idea. Comunque funziona così.
E nessun pezzo poteva essere riciclato?
No.
Quale è la tua Gibson preferita?
Da suonare la SG (diavoletto), ma per un sacco di altri motivi la ES Les Paul. È iconica, fighissima da vedere e molto leggera. Io c’ero quando ebbero l’idea della ES e anche durante tutta la fase di produzione.
Che ricordi hai dell’azienda?
Le feste. Amavo le feste. La più figa è stata per la riedizione della Scotty Moore Gold Top. C’erano Scotty, Priscilla Presley, George Cline e chiunque avesse avuto a che fare con Elvis. Una reunion altrimenti impossibile. Solo alla Gibson poteva accadere.
La vicenda dei video, poi, è finita a tarallucci e vino: Gibson, già ampiamente impegnata nelle cause di beneficienza, ha deciso di donare una chitarra al giorno, per i prossimi mille giorni, a scuole e programmi di istruzione. Chitarre che valgono 30 milioni e passa di dollari, già donati in passato.