Con Erica, finalmente, abbiamo un vero film interattivo | Rolling Stone Italia
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Con Erica, finalmente, abbiamo un vero film interattivo

Cosa fare stasera: guardare un film, provare un videogioco o… fare entrambe le cose insieme?

Erica è un thriller interattivo di stampo cinematografico, più che discreto nella trama e convincente nella realizzazione tecnica.

È una cosa naturale, che è successa a chiunque guardi un film. Non una volta. Non dieci. Non cento. Un’infinità di volte. Il protagonista è sullo schermo, pronto ad agire. Si trova di fronte a due strade diverse, con esiti che potrebbero essere diametralmente opposti. Lo guardiamo e pensiamo “ha fatto la cazzata. Io sarei andato dall’altra parte!”. In queste situazioni servirebbe qualcosa di diverso. Qualcosa di interattivo. Servirebbe Erica.

Partiamo dalla fine

I titoli di coda iniziano a scorrere sul nostro schermo. Abbiamo appena completato il nostro viaggio nel mondo di Erica. Cronometro alla mano, abbiamo impiegato poco più di un’ora e mezza. Il tempo di visione di un film. In fondo, è questo ciò che è Erica. Un film interattivo. Una vera e propria pellicola cinematografica in cui è il giocatore a decidere le sorti della protagonista e delle persone che la circondano. Perché parliamo di film interattivo, e non di avventura narrativa? Semplice, perché al contrario di quanto accade in queste ultime, non si ha un controllo “fisico” di Erica. Non si può, pad alla mano, decidere di camminare liberamente in una direzione piuttosto che in un’altra, bighellonando senza una meta e osservando l’ambiente circostante. La struttura è più rigida, dettata da sequenze che seguono un ritmo e un incedere ben preciso, in cui le scelte avvengono semplicemente selezionando azioni e pensieri che compaiono sotto forma di scritte su schermo. Non ci sono quick time events da completare, e lo sviluppo degli eventi non è mai influenzato da una pressione sbagliata o fuori tempo di un tasto. Erica arriva a portare ai massimi livelli la semplificazione del sistema di controllo, tanto da utilizzare solamente il touch pad del Dualshock (o in alternativa lo schermo di un cellulare mediante l’apposita app disponibile per iOS e Android) per gestire qualunque interazione.

La gestione delle azioni, delle emozioni e delle parole di Erica avviene tramite un sistema semplice e immediato.

Ripartiamo dalla fine…

I titoli di coda scorrono nuovamente sul nostro schermo. Per la seconda volta. Abbiamo appena completato un nuovo viaggio nel mondo di Erica. Cronometro alla mano, anche questa volta abbiamo impiegato poco più di un’ora e mezza. Cosa è cambiato? Tanto, tantissimo. Abbiamo provato nuove strade, adottando nella maggior parte delle situazioni una condotta sostanzialmente diversa rispetto alla nostra prima “visione”, e la storia si è sviluppata attraverso scene differenti, con nuove soluzioni di dialogo, nuove interazioni e alcune interessanti scoperte. Malgrado tutto, abbiamo l’impressione che ci siano ancora diverse cose da svelare. Particolari che possano fare ulteriormente luce sulla vicenda, e che possano aiutare a comprendere al meglio gli intrecci tra i vari personaggi. La matassa non è ancora stata sbrogliata al 100% e, seppure ormai le basi del canovaccio narrativo siano chiare, restano ancora dei punti oscuri. Per questo siamo pronti a una terza visione che, giocoforza, dovrà partire dall’inizio e dovrà proseguire senza alcuna possibilità di saltare da una sequenza all’altra. In Erica non è infatti prevista alcuna opzione di selezione delle scene. Si tratta di una scelta che può essere comprensibile, visto la natura e la compattezza dell’opera, ma che potrebbe scoraggiare una parte di giocatori. Non solo chi manca di curiosità o chi non è stato catturato dalla trama, ma anche chi non vuole (o non può) investire molto tempo extra, e si accontenterebbe quindi di rivivere solo qualche situazione specifica. Noi, per fortuna, non rientriamo in queste categorie. E, per questo motivo, ripartiamo. Anzi, riripartiamo…

Per riuscire a comprendere al meglio la trama e le personalità dei vari personaggi sono necessari più “visioni” di Erica.

Riripartiamo dalla fine…

I titoli di coda riscorrono nuovamente sul nostro schermo. Per la terza volta. Abbiamo appena completato un ulteriore viaggio nel mondo di Erica. Cronometro alla mano, anche questa volta abbiamo impiegato poco più di un’ora e mezza. E siamo giunti a una serie di conclusioni. La prima è che la trama funziona abbastanza bene. C’è un assassino lucido nella sua follia. C’è tensione. Ci sono i colpi di scena. C’è un mistero che parte dal passato e avvolge il presente. Ci sono sequenze “crude” che si alternano a momenti capaci di instillare dei dubbi. Non manca qualche limite, e probabilmente la storia avrebbe acquisito ulteriore brillantezza aggiungendo qualche scena per contestualizzare maggiormente alcuni dettagli e per arricchire la caratterizzazione dei personaggi, ma nel complesso ci siamo. La seconda è che, tecnicamente, il lavoro svolto dal team di sviluppo è davvero molto buono. Ben recitato, con interessanti scelte di regia e con una fotografia che convince. La terza è che, considerando anche il prezzo (una decina di euro, più o meno quanto un biglietto al cinema), entrare per qualche ora nel mondo di Erica è una scelta che consigliamo di fare. Magari in compagnia di amici, per una serata cinefiludica.

 

Produttore: Sony

Distributore: Sony

Lo puoi giocare su: PS4