Per essere una serie tv concentrata sul potere e sulla crudeltà, Succession ha sorprendentemente suscitato un’ondata di simpatia durante la sua prima stagione. Il drama della HBO che segue i Roy, una dinastia legata ai media che vale miliardi, e la loro costante lotta per il potere, è stato uno dei nuovi show più acclamati dalla critica dopo la premiere nel 2018. Nella sua documentazione implacabile di cosa vuol dire essere ricchi e assolutamente pazzi non propina al pubblico dei surrogati: anziché fare il tifo perché un personaggio abbia successo o sia felice, sceglie un preferito semplicemente per vederlo più tempo sullo schermo e assistere all’esplosione delle sue insicurezze in tempo reale. Il punto è la predazione. La prima stagione inizialmente era meno melodramma caustico e più qualcosa di morbosamente curioso, impossibile da non guardare, avvincente. Quindi la serie ha trovato la sua base e ha realizzato con intelligenza episodi a basso costo, con cui si è guadagnata un bel seguito. Per la premiere della seconda stagione (dal 9 ottobre tutti i mercoledì dalle 21.15 su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV) non sono serviti ripensamenti, lo show è tornato a tutto gas.
Logan Roy, il patriarca burbero ed esigente di Succession, ha trascorso gran parte delle puntate in convalescenza dopo aver avuto un ictus. Il suo attacco, e la conseguente instabilità, sono serviti da catalizzatore per tre dei suoi quattro figli – Kendall, Roman e Siobhan, aka “Shiv” – che si scontrano per il controllo sulla Waystar Royco, l’impero costruito dal padre. (Connor, il maggiore, non è un gran contendente; è troppo impegnato a prepararsi per la corsa presidenziale). Apparentemente cresciuto come l’erede designato, Kendall si è proposto come CEO. Quando la sua candidatura è stata respinta, il figlio di Logan ha progettato un’acquisizione della compagnia, alleandosi con uno dei molti nemici di suo padre per tentare di ottenere il controllo. Ovviamente non ha funzionato.
La premiere della seconda stagione, intitolata The Summer Palace, si apre circa un giorno e mezzo dopo gli eventi del finale. Kendall è stordito e ferito. È tornato in rehab dopo una sbronza che ha provocato la morte di un giovane e si è arreso a tutte le richieste del padre per coprire la cosa. I primi 10 minuti sembrano quasi una sequenza sognante – i personaggi sono molto raramente da soli, il che conferisce al viaggio di Kendall un senso di irrealtà – mentre lui viene svegliato in una spa scandinava. Gli viene chiesto di andare in TV e difendere suo padre dal colpo di stato che ha progettato. Non si capisce quando Logan tornerà alla sua convalescenza: c’è un lavoro da fare.
“Il piano di papà era meglio”, è costretto a dire Kendall, e all’inizio lo dice in modo convincente. (“Questa è la prima fottuta cosa che mio figlio abbia mai fatto bene”, tuona Logan dopo aver visto la sua apparizione televisiva). Non importa se esiste, e non c’è mai stato, un piano di emergenza per i Roy. Questa è una storia di successo indipendente. Come un uomo aggrappato a una zattera di salvataggio, Kendall continua a ripeterlo ancora e ancora per tutto l’episodio – “Il piano di papà era migliore” – anche quando nessuno glielo chiede. “Dai, cazzo, combatti”, è la risposta di Roman quando il discorso viene tirato di nuovo in ballo dopo che il fratello minore lo ha provocato. Ma nessun insulto suscita una reazione. Adesso Kendall è ridotto al guscio di un uomo, e suo padre si diverte a giocare con lui. Non passa molto tempo prima che recluti il cugino Greg, la sfortunata star dello show, per farsi procurare la cocaina. “Viene da un contatto, nel parco”, afferma il ragazzo.
Nel frattempo i due fratelli ancora in lotta per il potere sono stati destabilizzati dal tentativo di acquisizione da parte di Kendall e dal suo rapido voltafaccia. La vita è una farsa per Roman, che ritorna alla sua solita sfacciataggine. Shiv dovrebbe essere in luna di miele con il nuovo marito Tom, una partnership senza amore in un costante stato di negoziazione su quanto si possa falsificare. Nel corso dell’episodio, realizzerà anche quanto le interessi davvero prendere il posto del padre. Anche se “Pinky”, come la chiama affettuosamente lui, ha da tempo rinunciato al coinvolgimento ufficiale con l’azienda, ha manovrato la carriera di Tom nell’azienda di famiglia ed è a mani basse la più intelligente dei quattro fratelli (diciamo che il livello non è alto). Quando sembra che Logan stia per vendere l’azienda, interrompe la luna di miele. E suo marito, ambizioso e stacanovista, non sembra preoccuparsene.
Alla fine la famiglia si riunisce per un incontro con l’obiettivo di decidere cosa fare. In un insolito attacco di buona fede, Logan rivela di essere davvero indeciso: vendere o continuare a combattere? Pare proprio che ci sia un gioco ben più grande in corso. I Roy si riuniscono nella loro nuova casa invernale – l’uso intercambiabile di set sontuosi e la continua indifferenza dei personaggi a quel lusso sono uno dei passi avanti dalla scorsa stagione – per progettare il loro futuro. Vendere farebbe guadagnare alla famiglia circa 10 miliardi di dollari, ma non sembra mai davvero un’opzione. Invece papà inizia a chiamare i fratelli uno per uno, per vedere cosa hanno intenzione di fare.
La sua mossa è quella di offrire a Shiv la posizione di CEO, in una scena emotivamente tesa in cui il volubile patriarca è più gentile e incoraggiante che mai. Nessuno dei ragazzi è in grado di resistergli quando è autoritario, ma questa scena mostra perché nessuno di loro riesce a resistergli ogni volta che lui usa la carota al posto del bastone. Naturalmente quello che ha detto a Shiv deve rimanere un segreto. Certo, lei deve prepararsi prima dell’annuncio. E certo, Logan probabilmente ha un altro piano segreto. Ma Shiv – interpretata alla perfezione da Sarah Snook – non può impedire ai suoi occhi di brillare al pensiero di avere ciò che forse ha sempre desiderato. Mente al nuovo marito sul tema dell’incontro, fingendo che si discutesse una promozione per lui. Scoprirà che lei diventerà il suo capo a tempo debito. La ruota non smette mai di girare.