Milano, interno giorno, studio di registrazione. Un famoso musicista americano dai capelli cortissimi, appena sbarcato in Italia per un tour promozionale, fruga alla ricerca di una felpa all’interno della sua minuscola valigia, che è occupata per metà da un enorme phon professionale. Una bizzarria che non sfugge ai presenti: che diavolo ci fa con un phon, visto che è praticamente calvo? Imperturbabile, il musicista risponde che no, non gli serve per asciugarsi i capelli: è solo che senza il rumore del phon in sottofondo non riesce ad addormentarsi, quindi se lo porta sempre dietro, in modo da poterlo tenere acceso sul comodino.
Questo dialogo, avvenuto realmente una mezza dozzina di anni fa, forse oggi non avrebbe più luogo, perché ormai su YouTube esistono centinaia e centinaia di video che riproducono per ore il rumore del phon acceso – e di altri elettrodomestici assortiti – a beneficio di chi, come il nostro musicista, ne sente la necessità. Molti di questi video sono accompagnati dalla sigla ASMR, che significa Autonomous Sensory Meridian Response: secondo Wikipedia, sarebbe “una sensazione di formicolio in varie parti del corpo, perlopiù accompagnata da uno stato di rilassamento mentale di chi la esperisce”, scatenata soprattutto dall’ascolto di determinati suoni confortanti o da voci calme e sussurate.
In America esistono tantissimi YouTuber (o anche podcaster) specializzati in ASMR, la cui missione è solleticare il sistema nervoso dei follower tramite un’ampia gamma di modalità. C’è chi riproduce dei suoni di sottofondo; chi bisbiglia parole rilassanti; chi mette in scena dei veri e propri giochi di ruolo in cui l’ascoltatore è sulla poltrona di un barbiere, nel camerino di un negozio o dal dottore; chi si limita a tamburellare le unghie sul tavolo o toccare oggetti; e perfino chi mastica rumorosamente svariate pietanze, o addirittura lecca il microfono con voluttà. Per esempio, il video ASMR più visualizzato del 2019, con oltre 39 milioni di visualizzazioni, è quello di una ragazza, silenziosa e mai inquadrata in viso, che mangia dei favi di miele croccanti. Gli appassionati di ASMR sono decine di milioni nel mondo, il che genera un mercato di tutto rispetto: si stima che il solo canale YouTube GentleWhispering, gestito da Maria Viktorovna, una delle più note ASMR artist – così si fanno chiamare i creatori di questi video – frutti circa 130.000 dollari all’anno.
In Italia siamo ancora lontani da questi traguardi, ma non quanto si potrebbe pensare, spiega Chiara ASMR, la più nota ASMR artist italiana. Venticinque anni, emiliana, laureata in chimica farmaceutica, ha un canale da oltre 630.000 iscritti in cui crea e fornisce contenuti in lingua italiana (o meglio, lo sono quelli in cui parla, perché come dicevamo molti video si basano unicamente su suoni e rumori). Ha appena pubblicato per Mondadori Il potere di un sussurro, la prima guida italiana al fenomeno. «In università, quando mi trovavo a studiare nel silenzio della biblioteca, mi sono accorta che se qualcuno vicino a me mi parlava sussurrando provavo dei piccoli brividi» racconta. Ha provato a digitare “sussurri” su YouTube e ha scoperto il mondo dell’ASMR, producendo i suoi primi video nel 2015. Da brava scienziata, ha un approccio razionale alla materia: «È dimostrato che mentre ascoltiamo questi suoni il nostro organismo rilascia endorfina, serotonina e dopamina, neurotrasmettitori molto importanti per il nostro rilassamento e benessere» spiega. Non è ancora chiaro, invece, perché alcune persone siano al contrario infastidite da questo tipo di contenuti, o totalmente indifferenti. Pare però che abbia qualcosa a che fare con gli stimoli ricevuti durante la nostra infanzia: «A livello inconscio, siamo più predisposti a reagire positivamente a trigger, ovvero a suoni innescanti, che ci ricordano momenti tranquilli e felici».
E qui, direbbe un profano, entra in gioco la questione linguistica, perché alle nostre latitudini difficilmente un bambino di tre-quattro anni parla già inglese, e i contenuti in italiano sicuramente fanno più presa sull’inconscio dei nostri connazionali. «Un video nella tua lingua madre è sicuramente più rilassante di un video in una lingua straniera, perché puoi svuotare la mente e non devi sforzarti di capire» conferma Chiara. «Però molte persone non sono affatto interessate a quello che dici, ma solo al suono della tua voce. I video in italiano e in spagnolo, ad esempio, sono molto apprezzati dai coreani e dagli americani, perché sono stimolati dal modo in cui pronunciamo la erre».
È tutta una questione di vibrazioni, frequenze e brividi, insomma. A volte anche fin troppo, perché c’è chi definisce l’ASMR un orgasmo mentale, letteralmente e in senso figurato, e questo ha creato un filone parallelo di contenuti sexy in cui la qualità del suono sembra l’ultima delle preoccupazioni dei creatori. Nel suo video più visualizzato la russa Valeriya ASMR (il cui motto è “I’ll take your tingle virginity”, più o meno “Mi prenderò la tua verginità da brividino acustico”) si versa un litro di latte nell’abbondante scollatura del suo top, per la gioia dei fan. Ma ci sono anche canali ASMR specializzati in massaggi gay e etero, in giochi di ruolo erotici, in discorsi a sfondo sessuale pronunciati con voci suadenti, fino al caso di GwenGwiz, diventata famosa nell’ambiente per aver leccato le orecchie del suo microfono binaurale, un dispositivo che simula dei padiglioni auricolari per ricreare un suono in 3D. «Ci sono molti canali, soprattutto all’estero, che tendono a sfruttare la sensualità per attrarre views» conferma Chiara. «Ma in realtà si tratta di una minoranza, ed è una minoranza anche la gente che guarda video ASMR per eccitarsi. La gran parte vuole rilassarsi, tornare bambino. Tant’è che io ho un pubblico al 70% femminile, tra cui molte mamme che guardano i miei video con i figli».
Esistono ormai decine di canali che propongono contenuti ASMR in italiano, anche se quello di Chiara ASMR è il più noto – anche se tra i più attivi, curiosamente, c’è anche ASMR Italy, in cui una ragazza con una mascherina di pizzo mangia il meglio della nostra cucina. Eppure, a differenza di quanto succede in altri paesi, è ancora difficile immaginare di mantenersi grazie all’attività di ASMR artist. «Al momento il mio lavoro è questo, ma perché mi sono laureata da poco: in futuro mi piacerebbe diventare un’insegnante nelle scuole, sto aspettando il prossimo concorso» racconta Chiara. «Se la tua fonte di guadagno è YouTube, è difficile riuscire ad avere una stabilità economica, perché gli introiti variano molto di mese in mese». Anche per una questione puramente tecnica, in questo caso: «I video ASMR durano anche quaranta minuti, ma non possiamo inserire pubblicità all’interno, perché lo sbalzo di volume tra i nostri bisbigli e lo spot farebbe sobbalzare la gente, vanificando del tutto l’effetto relax». Resta però un trend in grande crescita, come dimostra anche il libro di Chiara, che spiega i trucchi del mestiere e il materiale e le tecniche necessarie per creare questo tipo di contenuti. Chissà che in futuro, dopo lo YouTuber e l’influencer, la prossima frontiera delle professioni 2.0 possa essere proprio questa.